Avevo un giovane pointer bianconero di nome Tommy, di ottima genealogia da “gara”, discendente da portatori di un affisso celebre in tutto il mondo. Il cane era molto leggero, dotato di una passione apparentemente spropositata, di una nevrilità esasperata ed ovviamente di una velocità da far tremare un levriero. Da piccolino, fino ai quindici mesi, pareva andasse molto bene sulle quaglie che cacciava con cognizione di causa e fermava con assoluta sicurezza. Tuttavia, nel completare la sua maturazione diede vita ad alcuni episodi che, in qualche modo, mi insospettirono. Il più emblematico di questi, svoltosi in un’azienda faunistica dove l’avevo portato per esaminarlo un po’ meglio, fu l’assoluta indifferenza al frullo di una starna avvenuto ad una quarantina di metri davanti a lui, il quale, pur avendola vista levarsi perfettamente, continuò la sua folle corsa rettilinea superando il punto del frullo senza fare una piega. Non mi piacque. Fu un piccolo ma fastidioso campanello d’allarme; però era di luglio e volli far finta di attribuire tutto al caldo feroce di quei giorni. Nell’ ottobre successivo, dopo i giorni dell’apertura la cui responsabilità avevo comunque
demandato ad altri soggetti del mio canile, decisi di andare con Tommy su un gruppo di collinette vicino casa, dove sapevo che erano stati effettuati ripopolamenti di starne. Ai piedi di uno di questi rilievi collinari, sciolsi il cane che già scalpitava come un puledro alla cavezza, quindi cominciammo a risalirne il pendìo. Il pointer sfrecciava come una scheggia da un lato all’altro delle campiture erbose e coltrate, saltando a piè pari i fossi di scolo con una virulenza tale da impressionarmi. Era uno spettacolo magnifico e mi sorpresi a chiedere a me stesso cosa stessi aspettando a presentare in qualche prova classica un tale giovane portento. Poi, il vento che all’inizio era assente, iniziò ad un certo punto a spirare alle nostre spalle. Sempre osservando la roboante spoletta bianconera, mi fermai e, considerando la giovane età del cane, mi girai verso sinistra per suggerirgli la nuova direzione da prendere. Un cane adulto e giustamente formato lo avrebbe fatto un minuto prima di me, modificando inoltre l’ampiezza e la profondità della cerca in ossequio alla nuova situazione.
POINTER E STARNE : L’ALTRO LATO DEL COLLE…
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