Mentre ero impegnato nel cercare di mantenere saldo questo legame e di conseguenza far si che le

Camminando verso Santander
mie gambe continuassero ad accompagnarmi lungo il cammino, venivo sopraffatto da emozioni giorno dopo giorno sempre più intense e frequenti. Si presentavano di colpo, senza preavviso, non so spiegare di preciso cosa fossero, ma capivo che erano proprio loro a spingermi ad andare avanti, aiutandomi a superare tutte le difficoltà. Davanti ai miei occhi vedevo scorrere tutta la mia vita. Riaffioravano ricordi ormai lontani che come per magia erano lì con me e mi tenevano compagnia non lasciandomi mai solo. Ogni giorno passato a camminare ho ricordato un gesto, una frase, un’espressione, uno stato d’animo,
un’emozione, una conversazione, una giornata o un episodio. Ho ricordato tutte quelle persone che ho incontrato e conosciuto lungo tutti questi anni, grazie alla mia professione di fisioterapista, e che alla
sofferenza hanno risposto con un sorriso. Allora mi sono chiesto: chi

Cattedrale di Mondonedo, Galizia
sono io? che ci faccio in questo luogo cosi lontano da casa? In fin dei conti mi rendevo conto di non fare nulla di speciale. Poteva esserlo, invece, quello che ho fatto prima di trovarmi in questo luogo, ma a cosa e’ servito se poi queste persone non ci sono più? Non sarà invece che adesso proprio loro stanno ricambiando tutto quello che ho fatto o tentato per loro, non lasciandomi solo? Per la verità, da solo non mi sono mai sentito. In ogni istante le persone che ho aiutato erano con me, ed ho rivisto i loro volti e i loro sorrisi mentre mi accompagnavano fino alla meta, percorrendo con me mille chilometri a piedi. Ho dedicato questo cammino a mia madre, che mi ha insegnato a camminare da solo lungo il sentiero della vita.
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