E’ la terra dove la corrente elettrica e’ un lusso da circa 5 euro a kw/h, dove il suono notturno dei generatori consiglia di utilizzare tappi per le orecchie per riposare, ed è la terra dove l acqua potabile e’ un rarissimo dono divino.
La terra di chi invece che da ospite, si comporta da padrone in un paese che merita la sua libertà
E poi il mare. La meraviglia del mare che porta e del mare che va; la meraviglia delle maree che scoprono e coprono con incessante e puntuale ritmo; la meraviglia del colore delle acque, della forza delle onde serali, del suono monocorde della pioggia notturna che mi culla mentre lo ascolto dalla finestra della mia camera affacciata sull’oceano indiano, vastità d’incanto a cui concedo l‘ultimo sguardo della sera, e il primo del mattino che nasce.
La stagione delle piogge si avvicina, ma è ancora viva la straordinarietà diurna di cieli assolati e
limpidi, e con loro la meraviglia delle meraviglie: il tramonto dall’alto dei 329 metri di Mont Passot , nome ricco di storia coloniale, altura circondata da otto piccoli laghi formati da antichi crateri, dalla quale, con un orizzonte a 360 gradi, si può osservare una vista sul canale di Mozambico, sito di bellezza mozzafiato e di eccezionale biodiversità.
Lassù, nel silenzio, al cospetto di una natura sfrontata e accecante di bellezza, ho pensato che nulla più di quello che gli occhi potevano osservare, sfiorasse la vicinanza al divino, a quel filo sottile tra terra e cielo, tra umano e straordinario.
Niente più di quel tramonto poteva ricordarmi quanto quei giorni in quella terra mi avessero trasmesso e donato: un ricordo profumato, colorato di straordinario splendore, tesoro per gli occhi, per il cuore e per l’anima.

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