Murialdo, 16 Maggio 2023
1. La Regione Liguria, su proposta ed iniziativa del Vicepresidente della Giunta Regionale Alessandro Piana, ha stanziato 400mila euro per le aree agricole e forestali di Natura 2000. Ovvero, ne potranno usufruire i proprietari di boschi, pascoli e terreni agricoli che ricadano in quegli ambiti (ma anche le ditte boschive che operino su tali terreni); in pratica si tratta di una specie di rimborso per i mancati redditi da interventi “liberi” che i vincoli SIC impediscono (obbligo di lasciare piante utili alla fauna e isole di non taglio). Un’iniziativa certamente lodevole in quanto giusta. Peccato che la cosa non sia propriamente molto chiara, e magari rischia di rivelarsi un danno per gli ambienti che dovrebbero essere salvaguardati. Infatti, godendo di 325 euro ad ettaro per il taglio dei boschi, ed 80 euro per i pascoli, sembra piuttosto essere un incentivo ad intervenire che non già a conservare. A meno che ci sia poi un severo controllo affinché il taglio degli alberi e il carico di bestiame abbia una funzione di favorire habitat e specie di fauna e flora, e non già di spingere al taglio proprietari che magari ne farebbero a meno perché i contro sarebbero più dei pro. Ciò in quanto, in tal caso, il supposto rimborso diverrebbe un incentivo a tagliare, e quindi anche un ingiustizia nei riguardi di chi possiede boschi e pascoli esterni alle aree SIC! Anche perché, gli habitat forestali, naturalisticamente parlando quasi sempre si auto-migliorano da soli, NON procedendo con tagli: i boschi si tagliano per farli migliorare economicamente, non biologicamente! Ma si sa, per la politica, ogni scusa è buona pur di poter offrire incentivi e contributi in danaro ai cittadini. L’iniziativa è comunque lodevole in uno spirito liberal democratico, anche se pecca della limitazione basata non tanto sul diritto di tutti i proprietari boschivi delle aree SIC di goderne, ma solo per quei pochi che avranno fatto in tempo ad inoltrare una burocratica domanda (il che fa pensare che ci potrebbero essere dei privilegiati!), anche perché lo stesso budget ha un limite: e chi ne resta fuori non potrà godere del privilegio! Perché di privilegio si deve effettivamente parlare, in quanto, come ben sanno i proprietari boschivi, già ricavare 325 ettari di legname da un ettaro di terreno, non è che sia proprio una certezza! Ragion per cui farlo, sapendo di godere comunque di un rimborso di altri 325 ettari ad ettaro è un incentivo non da poco! L’AIW plaude e considera comunque buona l’idea, ovvero il principio del rimborso per il mancato reddito, sebbene in futuro necessiti indubbiamente di correttivi. E spera solo che non ne debba godere anche la ditta boschiva che sta tagliando boschi di pubblica proprietà nella Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia, visto che è anche Zona Speciale di Conservazione! Perché in tal caso si potrebbe configurare un’operazione ai limiti della legalità.
2. Almeno per una volta come non lodare Luigi Boitani, con il quale non sempre sulla problematica del lupo si sia andati d’accordo. Succede nel caso dell’orso che in Trentino ha ucciso il povero Andrea Papi. Nel contestare la posizione degli animalisti e le loro arrampicate sugli specchi per cercare di dimostrare che non l’orsa JJ4 ma un maschio sarebbe il colpevole, Boitani ha infatti scritto che “non ci sono dubbi che ad uccidere sia stato JJ4”, cosi come egli ritiene “insensato” negare i risultati dell’autopsia e delle analisi genetiche che hanno identificato l’orsa”; e che sostenere il contrario sia un “sciocchezza”. Così come egli ritiene giustamente “assurde le deduzioni ricavate dagli animalisti sul morso” (guarda caso le stesse che in Abruzzo si è cercato di utilizzare per smentire il povero Antonio Rabbia, anche lui aggredito da un orso!), come se dalle stesse fosse possibile risalire al sesso e alle dimensioni dell’animale: “la distanza tra i canini è una cosa aleatoria”, scrive Boitani. Così come il tentativo di smontare l’idea predatoria asserendo che l’orso lo abbia fatto per cibarsi del ragazzo, quando è notorio che gli orsi aggrediscono ma non predano, e che, dice Boitani, è stata la casualità dell’incontro a scatenare la reazione di difesa dell’animale. Inoltre, dice sempre Boitani, “spostare 50/70 animali orsi è demenziale: non fattibile sul piano legale, pratico, economico, etico”. Ecco, almeno per una volta onore al merito per Luigi Boitani!
3. E’ con vero dispiacere che si annuncia che una delle ultime Aree Wilderness designate con un proprietario privato ha cessato di esistere! Si tratta del settore Scau Sutàn dell’Area Wilderness Rio Rigosio, nel cuore delle Langhe piemontesi. Purtroppo una serie di problemi finanziari che hanno coinvolto la proprietaria firmataria dell’accordo, la ha costretta alla cessione della stessa ad una azienda agricola. Nonostante ciò, eventi di questo genere sono prova di come la perpetuità della natura in quanto ambienti naturali la si possa ottenere solo mediante una politica di acquisizione dei terreni; o, in alternativa, mediante accordi con i proprietari, sebbene rischino di venire poi annullati nel caso di cambi di proprietà o di problemi finanziari che li costringono a recedere dagli impegni di salvaguardia pur condivisi (come in questo caso)! In un paese liberaldemocratico, non esiste altra soluzione… a meno di procedere con vincoli d’imperio. Ma in tal caso ignorando proprio quelle regole democratiche che rendono veramente civile un Paese.
4. Si è invece lieti di annunciare che alle ultime elezioni amministrative del 15 maggio, il Sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi, nonché Presidente Onorario dell’AIW, è stato eletto alla carica di Sindaco del paese di Arpino (Frosinone), noto per aver dato i natali a Cicerone. Con i complimenti e gli auguri di una proficua politica amministrativa, si ricorda che il Comune di Arpino a suo tempo designò uno dei settori di Area Wilderness a difesa di una parte delle note Gole del Fiume Melfa; un’area che potrebbe anche essere ampliata alle decine di ettari che a suo tempo furono lasciati esterni per ragioni politiche. L’AIW non mancherà di avanzare una proposta in merito e di farla avere alla sua attenzione.
5. Si annuncia infine che Franco Zunino ha potuto partecipare al prestigioso Premio letterario “Acqui Ambiente” con il suo romanzo Muntagnin! Storia segreta di un cacciatore. Il premio si tiene ogni due anni nella città di Acqui Terme (Alessandria). Ovviamente la partecipazione non significa una candidatura per la vittoria, ma solo una notizia. La nomina dei vincitori sarà annunciata il prossimo anno. Quindi, per ora non resta che attendere; segnalando il fatto che un eventuale ed auspicabile piazzamento potrà essere motivo a sostegno della battaglia dell’AIW in difesa della Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia, essendo la narrazione ambientata e facente parte della storia stessa di questa riserva che proprio in questi tempi sta passando traversie che rischiano di depauperarne gli spettacolari spetti naturalistici che per oltre trent’anni erano stati filantropicamente assicurati dalle industrie e Società privata che ne possedevano i terreni prima che fossero poi acquistati dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Savona.
6. Va bene il turismo, grande risorsa di questo paese, sebbene mal sfruttata e, non poche volte, bistrattata a causa dell’ingordigia di commercianti e albergatori. Ma sentire ogni volta parlare di “valorizzazione” quando è notoria la mancanza totale di preventive iniziative di conservazione, è oltre che irritante (almeno per chi veramente ama e rispetta le bellezze del nostro paese), quasi offensivo, specie quando si tratta di beni naturali che, proprio in quanto tali, sono spesso delicati e sensibili ad ogni forma di utilizzo e sfruttamento. Per cui bisognerebbe sempre anteporre i paletti della conservazione prima di venderli, per non dire prostituirli, all’interesse turistico. Purtroppo ciò non avviene quasi mai, ed anzi succede spesso che proprio per l’ingordigia delle generazioni attuali, li si sfrutta fino all’inverosimile, senza alcun occhio di riguardo ai posteri. Una politica da: dopo di noi il diluvio! Prendiamo l’esempio della Liguria, una delle Regioni d’Italia meno sensibili alla conservazione. Chissà, forse proprio per il noto dna definito “genovesano”, per non usare altri termini poco lodevoli caratteristici (almeno secondo la vulgata del mondo!) della Scozia. Ma tant’è. Due sono gli esempi più tipici da citare: il Parco Regionale del Bric Tana e il Parco Regionale di Piana Crixia. Di queste due aree “protette” (si fa per dire!) da anni sui media locali si sente solamente parlare in quanto attrattori turistici, il che vuole dire attrattori di danaro, ma mai di conservazione dei bene che hanno mandato di preservare! Ovvio, perché conservare vuole dire vincoli! E i vincoli fanno a pugni con lo sfruttamento turistico, ovvero con i soldi! Ebbene, di queste due aree protette, estese l’una 170 ettari e l’altra 800. Gli unici metri quadrati veramente protetti, salvaguardati e conservati sono, nel primo caso i 1.670 metri quadrati della caverna Tana d’l’Orma e nel secondo caso 16,6 ettari di terreni boschivi. In entrambi i casi, metri quadrati tutelati da privati in accordo con l’associazione Wilderness o acquistati direttamente! Negli Stati Uniti d’America, dove la democrazia liberaldemocratica funziona veramente, ciò sarebbe inverosimile, ed anzi sarebbero solo questi metri quadrati a non essere protetti, e in attesa di essere acquistati al bene pubblico! Ma la cosa grave è anche il fatto che, di tutto questo, ai richiamati visitatori non viene detto nulla, ed anzi gli si fa credere che la Natura in questi Parchi sia protetta in quanto bene pubblico! Eppure di milioni di euro per la loro gestione se ne spendono ogni anno (spesso in stipendi!): ma mai per acquistare almeno qualche metro quadrato dei terreni privati su cui i Parchi incidono!
7. Come l’anno scorso, anche quest’anno l’AIW ha preso parte alla Fiera venatoria Caccia Village di Bastia Umbra: presenti il Coordinatore nazionale al mondo venatorio Vladimiro Palmieri ed il Delegato di Segreteria, Giancarlo D’Aniello. Purtroppo, per le pessime condizioni climatiche che hanno segnato in negativo l’evento, è stato impossibile allestire lo stand previsto e gratuitamente assegnato, in quanto esterno ed esposto all’inclemenza del tempo. Questa imprevista circostanza metereologica non ha però impedito di partecipare agli eventi già programmati, in particolare all’incontro col Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, il quale si è dilungato sulle problematiche del mondo venatorio e sull’attività governativa in ambito venatorio. Nel corso dell’evento i rappresentanti dell’AIW hanno potuto prendere contatti con personalità governative che si spera possano aiutarla nella diffusione e incisività delle attività di conservazione. Durante l’ultima giornata entrambi i delegati hanno anche partecipato ad un incontro col presidente dell’Enalcaccia, Lamberto Cardia, contribuendo ad una conferenza su “La caccia, tra riflessioni ed aspettative, parliamo di futuro”.
Franco Zunino – Segretario Generale AIW
(segreteriagenerale@wilderness.it)