Se le carni del fagiano sono ricercate e apprezzate, non minore interesse presenta il suo aspetto, che appare veramente bellissimo . Si tratta di un robusto, dalle forme e dai movimenti eleganti, le cui dimensioni oscillano fra i 75 e gli 83 cm. di lunghezza nel maschio e fra 59 e 61 nella femmina, con un peso rispettivo di 1,200-1,500 e 1,000-1,100 kg., mentre l’apertura del-le ali varia nei due sessi dai 66 agli 85 cm. Il capo è relativamente piccolo, terminante in un robusto becco dall’apice leggermente uncinato, lungo 2 o 3 cm., con narici scoperte, la zona immediatamente sottostante agli occhi e le guance nude, e che presenta, nei maschi adulti, piccole papille cutanee. Talvolta, è presente un breve ciuffo occipitale e si notano, sempre nei maschi adulti, ciuffi auricolari bene sviluppati, dai quali talvolta proviene ai fagiani il nome di Orecchiuti, con cui sono denominati in alcune regioni. Le ali sono brevi e arrotondate, ma assai ampie, con la prima remigante primaria breve e stretta, mentre la quarta e la quinta sono più lunghe. Gli arti sono piuttosto lunghi e robusti, con tarso nudo e, nei maschi, provvisti di un acuto sperone.
Caratteristica del fagiano è la coda, assai lunga e graduata a forma di cuneo, composta da diciotto timo-niere, di cui il paio centrale più sviluppato e curvato all’ estremità. All’eleganza delle forme si aggiunge la bellissima colorazione del
piumaggio, nero con riflessi verdi e por-pora sul capo, sui ciuffi auricolari e sulla parte alta del collo, mentre la parte bassa del collo e il dorso sono rivestiti di penne rosso-dorate, ampiamente marginate di nero, con il groppone e il sopraccoda di un colore rosso-fulvo, con macchie rosse e nere. La coda è dorata, segnata da sbarrette nere; il petto e i fianchi sono rosso-aranciati e la parte bassa del petto e l’addome appaiono di una bellissima colorazione verde-blu, con riflessi metallici. Il becco si presenta giallo-verde. Le parti nude del capo rosse, protese verso il becco con una sorta di barbigli e gli arti sono grigio-bruni. Non mancano, tuttavia, casi di isabellismo, di melanismo o di albinismo. Quella ora descritta è la colorazione di una forma tipica che alcuni Autori chiamano Phasianus colchicus colchisus, considerandola quasi come una delle tante varietà, benché i fagiani che vivono soprattutto in Italia, non possano venire annoverati nella specie-tipo, poiché questa usa, da molto tempo ormai, incrociarsi, oppure viene incrociata, con specie affini di
importazione, producendo ibridi fecondi, ormai numerosissimi. Specie affini possono considerarsi il Phasianus mongolicus, originario della steppa dei Chirghisi, con groppone rossastro, la tinta generale verde e porpora, un ampio collare bianco e le copritrici alari brune, nonchè il Phasianus torquatus , originario della Cina orientale, dalla colorazione generale verdastra, o blu-grigia, con riflessi rossicci e strisce scure sulla coda. Nel complesso, quindi, i fagiani diffusi in Italia, nelle riserve e in terreno libero, si distinguono dalla forma tipica per la tinta generalmente più scura e per il collare bianco, che può essere, peraltro, completo o incompleto. Assai diversa e assai meno splendida è la colorazione delle femmine, le cui parti superiori sono rivestite di penne nere marginate dí giallastro, e quelle inferiori fulvo-rossicce screziate di strisce nere a zig-zag. Sempre nelle femmine, mancano, inoltre, le zone nude intorno agli occhi e lo sperone sul tarso. Maschi e femmine assumono il loro piumaggio per muta completa alla fine dell’estate. Le varietà più diffuse in Italia sono la dorata, l’argentata, la venerata, l’arlecchina e la isabellina. Meno diffusa la tenebrosa.
Vita e abitudini del signore dell’apertura, il Fagiano…
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