Caro Edoardo Stoppa,
ho seguito con attenzione il tuo ultimo video contro la caccia, quello mentre stavi sul divano a farti sbocconcellare la mano da uno dei tuoi “cagnolini”, e m’è venuto l’uzzolo di scriverti due righe, così, come si fa fra amici, anche se amici non siamo. Ebbene, adesso ti aspetterai chissà quale tiratone in difesa della più nobile ed antica fra le attività umane, e cercherai fra queste righe la mia indignazione per le tue parole avventate. Ti stupirai invece, quando fra poco ti dirò che su alcune cose hai ragione. Intanto ti informo, caro Edoardo, che anche fra i cacciatori, come in ogni umana categoria, esiste il buono e il cattivo. Il problema è che tu prendi a pretesto i cani per portare avanti la tua incomprensibile crociata contro la caccia, senza riflettere che non avresti potuto trovare un argomento meno utile alla tua causa. I cani, mio ignaro collega ( a proposito, è perché siamo colleghi che mi permetto di darti del tu) vanno a caccia con l’uomo da tante migliaia di anni. E’ grazie a loro che noi, da frugivori cercatori di bacche ci siamo evoluti fisicamente e mentalmente divenendo ciò che siamo, nel bene e nel male. E’ grazie ai cani che i nostri antenati hanno potuto fare il pieno di proteine nobili, e, davanti al fuoco, assicurare il cibo alle tribù affamate e piene di pargoli. Ed è sempre grazie ai cani che abbiamo appreso le abitudini degli animali selvatici, nostro primario sostentamento, imparando a rapportarci con essi. E sai perché tutto questo, caro Edoardo? No? Non lo sai? Ci avrei scommesso, ma te lo svelo io ( tieniti forte): perché ai cani piace andare a caccia. I cani sono predatori, e per loro la caccia è la vita. I cani sono animali nobili, e non sono “cagnolini”, come a te, disneyano eroe delle ore ventuno, piace definirli. I nostri amici migliori sono predatori naturali, formatisi per cacciare, inseguire, scovare altri animali. Se tu li privi della possibilità di andare a caccia, compi un gesto di perfida crudeltà, togliendo loro l’essenza stessa della vita. Ci sei rimasto male? No, dai, non mi fare quel musino da “cagnolino” imbronciato. Guarda, ti dico adesso in che cosa avevi ragione nel tuo adolescenziale discorsino . Avevi ragione quando dicevi che ci sono casi in cui i cani vengono maltrattati. Ovviamente non nei numeri, e nemmeno per i motivi di cui parli tu benedetto ragazzo, salvo qualche caso disgraziato. Sai Edoardo, non tutti abbiamo la villa in campagna o la possibilità di tenerlo in casa, il nostro cane, ma questo non vuol dire che sia meno amato. E’ vero, farlo vivere sempre con noi è senz’altro l’optimum ma purtroppo, come imparerai quando sarai più grande, poche volte la vita è perfetta. Hai ragione dunque quando parli di casi di cani maltrattati, ed anzi non se parlerà mai abbastanza fosse anche uno soltanto, ma la caccia cosa c’entra? Forse che se i proprietari degli sventurati quattrozampe di quei pochi casi di cui tu ti riempi la bocca non fossero stati cacciatori avrebbero trattato meglio il loro cane? Era forse cacciatore il figuro che ha disseminato di bocconi avvelenati quel bosco in toscana, facendo morire tra indicibili tormenti tanti poveri cani da caccia? No, non lo era Edoardo: era un anticaccia. Proprio come te. Ed era per caso cacciatore quel pecoraio denunciato e processato per aver lasciato il cane legato alla catena giorno e notte, inverno ed estate, senza riparo dal sole e dalla pioggia, perché a suo dire doveva difendere il pollaio dalla volpe? Nemmeno lui lo era. Vado avanti? Vogliamo cambiare animale e parlare di cavalli, altri antichi, nobili e indispensabili alleati di noi umani? Era cacciatore quel cavaliere defedato dai titoli ed espulso dalla Federazione Italiana Sport Equestri per aver portato allo sfinimento fisico e psichico il suo cavallo, nella follia di raggiungere un certo risultato, impossibile da conseguire per sua incapacità e non certo dell’animale? Guarda un po’, nemmeno lui lo era. Era un tesserato della Federazione, ma nessuno ha pensato di abolire l’equitazione.
Quindi, te lo chiedo di nuovo, cosa c’entra la caccia con i cani maltrattati?
Sono certo che adesso hai capito. Il problema di voi imbonitori televisivi, è che vi sentite onnipotenti pensando che la gente che vi degna d’attenzione sia un manipolo di idioti da rimpinzare di fesserie a vostro piacimento. La colpa, sia chiaro, non è del tutto vostra caro Edoardo, e adesso non ho voglia di addentrarmi in una disamina approfondita delle cause di questo fatto, ma la verità è che a voi piace sentirvi dispensatori di verità assolute solo perché state davanti ad una telecamera. Tuttavia, caro collega ( vedi, continuo a chiamarti collega perché sono certo che se ti applichi puoi anche diventare un buon giornalista), se da una parte l’etere vi mette in condizioni di godere le luci di un palcoscenico infinito, dall’altra vi espone fatalmente all’effetto “pagliaccio”, ovvero la consapevolezza da parte di chi vi guarda, che le vostre smorfie siano finte e che il riso e il pianto messo in scena da voi, siano tutta solamente una bugia.
“Caro Edoardo” . Lettera aperta ad Edoardo Stoppa.
Il nido del falcoCondividi: