Caccia col segugio: il numero perfetto..

Un’ulteriore accortezza da usare volendo impiegare la coppia è la scelta di mettere insieme cani con età abbastanza simili. Un cane di tre anni ed uno di cinque possono senz’altro lavorare più che bene; appaiando invece un soggetto di due anni con un altro di dieci, l’armonia potenziale della coppia ne risulta pesantemente squilibrata, e ciò anche se si dovesse trattare del nonno campione o della vecchia mamma eccezionale. I perchè sono tanti davvero; innanzitutto non è detto che appena giunti nella zona prescelta i segugi impattino la passata notturna: magari dovranno cercarsela a lungo e la zona potrà presentare una forte variabilità di terreno e di vegetazione imponendo una marcia che può andare avanti anche per ore, mettendo quindi in palese evidenza il salto generazionale fra i due componenti della coppia. In secondo luogo, una volta scovato l’animale, la fatica sostenuta in quelle prime ore di marcia infruttuosa verrà fuori presentando un conto molto oneroso, da pagare in fase d’inseguimento. Infine,  se la lepre non c’è e si rende necessario cambiare zona, potremmo ritrovarci nelle condizioni di dover portare in braccio il “nonno”, oppure rassegnarci a vederlo cercare venti metri avanti, ciondolante di fatica. In questo caso allora, accadrà che il giovane, se è soggetto di carattere, batterà il campo incurante della distanza che lo separa dall’anziano e quindi sarà come avere un cane solo, se invece, viceversa non ha ancora sviluppato una sua personalità ed è cauto e insicuro, ridurrà anche lui il ritmo di cerca e così i vecchi da uno diventeranno due, uno stanco e l’altro inesperto: una meraviglia, come si può immaginare. Diverso è il caso di due soggetti anziani. Entrambi avranno più o meno lo stesso ritmo di caccia, e il loro canettiere  saprà bene quello che i due possono dare, e si regolerà di conseguenza anche con le aspettative. In ogni caso dopo una certa età, diciamo intorno ai nove-dieci anni, un segugio che ha lavorato davvero dovrebbe essere utilizzato con molta cautela e rispetto; a testimonio di ciò basterebbe considerare che nelle famose mute britanniche superati gli otto anni, vengono pensionati senza pietà anche i cani più forti.