Lassù, dove le vette più arroccate accarezzano un cielo di cui è padrona la maestosa ombra dell’aquila; dove i boschi più folti sono l’antro dell’orso e del lupo; dove ancora la gran madre natura respira a pieni polmoni offrendo a chi sa coglierle emozioni che nessuna parola può descrivere. Là, nel forte Abruzzo dei pastori e dei boscaioli è ancora possibile sorseggiare qualche scampolo di vita com’era un tempo. Terra di cacciatori come poche, la Marsica forgia da sempre uomini in simbiosi con le stagioni e gli animali. Uno di questi è Giuseppe Oddi. Passione per la natura, entusiasmo per il lavoro del cane, impegno nella selezione di quella magnifica razza che è il setter inglese caratterizzano la sua vocazione purissima, innata, di quelle che non ti spieghi se non risalendo il fiume dei geni. Oddi, allevatore con l’affisso “dei Predatori Marsicani” e in tale qualità recente vincitore del prestigioso trofeo Saladini Pilastri, è un giovane biologo, informatore scientifico ma soprattutto un cacciatore di montagna appassionato, che dal sacro fuoco d’Artemide ha tratto la linfa per dire la sua con efficacia nel variegato universo della selezione del cane da ferma. Mentre gli leggi negli occhi l’impeto della gioventù, vi scorgi la chiarezza di obiettivo, patrimonio esclusivo di chi è destinato a fare grandi cose, e non puoi fare a meno di saperne di più sull’esperienza accumulata, ma soprattutto sugli orizzonti che vede, stesi innanzi a lui come un infinito tappeto di emozioni.
GIUSEPPE ODDI: CON I SETTER FRA LE AQUILE..
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