
Un palmares invidiabile considerando che la formula a beccacce richiede sacrifici ed attenzioni particolari. Dimmi Fabrizio: i tuoi cani sono soprattutto adatti caccia alla beccaccia, o renderebbero bene in tutte la discipline?
“I miei cani possono fare tutto. Certo, sono vocati per la regina ma se fossero impiegati in cacce di altro tipo la loro resa non sarebbe certo inferiore..”
Hai un tuo personale criterio di selezione? A cosa guardi in un cane che deve rapportarsi alla beccaccia?
“Il fondo, prima di tutto. Quando vado a caccia arrivo sul posto la mattina verso le otto e mezzo, mi porto dietro un bel panino e fino al pomeriggio non ritorno alla macchina. Quindi se il cane
dopo due ore non ce la facesse più, come farei? Poi, il naso e il senso del selvatico, ossia la mentalità: e non mi riferisco tanto al fermare la beccaccia, perché ogni cane da ferma deve fermare, quanto al reperirla. Non tutti i cani sono portati a trattare il sito della beccaccia, a ricercarla, a percepirne la presenza nell’aria. E la prova del nove la faccio proprio quando la manco, oppure , magari a seguito dello sfrullo di un cucciolone, lei si rimette. E’ allora che vedo davvero il cane che ha vocazione, senso del selvatico. Se mi baso solo su quella che invola, come posso sapere se dietro non me ne ha lasciate altre due? Invece è sul lavoro di quella scampata alla fucilata che si valutano tante cose…”
A che età porti i tuoi cani, al cospetto della regina del bosco?
“Sono ‘tardivo’: nel senso che le prime uscite vere e proprie gliele faccio fare dopo un anno di età. Ho una mia visione dei fatti ben precisa, e la voglio esprimere a voce forte: per fare il cane non occorre andare all’estero, non occorrono le mattanze, ma è importante che venga messo a contatto con quei tre o quattro selvatici nel momento opportuno. E questo momento lo può captare solo la sensibilità del conduttore. Puoi portare il cane in Crimea a fare quaranta beccacce, ma se questo non è pronto non sarà servito a niente. Tornato in patria, e trovandosi davanti una densità di selvatici enormemente inferiore, il cane fatto frettolosamente all’estero non saprà più che pesci pigliare.”
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