I Griffoni da seguita costituiscono un universo un po’ a sé stante nel panorama cinofilo venatorio. A metà fra l’atteggiamento da cani d’ordine e quello da segugi d’iniziativa, sono sicuramente soggetti che non passano inosservati, vuoi per l’inconsueto manto ispido, completo di barbaccia e baffoni, vuoi per il carattere non certamente mansueto che, sul selvatico, li contraddistingue. Ho avuto la possibilità di vederli all’opera molte volte, anche se le mute di cui facevano parte erano
composte anche da soggetti di altre razze. I primi che vidi, erano un gruppo di Vandeani molto omogenei ed in tipo, che “prestavano servizio” presso una muta della provincia di Firenze. Ricordo, ancora dopo alcuni anni, l’abbaio a fermo che furono in grado di produrre: raramente avevo avuto modo di osservare come in quell’occasione una determinazione nel portarlo avanti quasi al limite della ferocia. Insieme ad un paio di segugi italiani nerofocati avevano circondato un giovane ed agguerritissimo verro in una buca di ginestre ai piedi di una collina argillosa. Piovigginava leggermente ed io, che avevo ottenuto dal canaio la possibilità di accompagnarlo, mi trovavo a non più di un pugno di metri da loro.
GRIFFONI : DUELLO A ZANNA TRATTA
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