Fu uno spettacolo di grande tensione emotiva vedere quei cani che con il loro particolare abbaio prolungato e dai toni gravi, si slanciavano contro il cinghiale cercando di morderlo, ritraendosi dopo una frazione di secondo quando l’animale scattava col grifo zannuto cercando di sventrarli. Non conoscendo l’efficacia di quella compagine bisbigliai qualcosa al canaio, appollaiato accanto a me dietro una pianta: ” Non sarà il caso d’intervenire? Mi sembra che questo sia deciso a vendere cara la pelle!”. Il vecchio maestro mi rispose con un sorriso ed una frase che mi rimase impressa: “Fan tutti ‘osì, ma poi pàrtano; eddìe se pàrtano!”. Aveva, ovviamente, ragione: stringendo sempre più il cerchio con dosati attacchi al limite della zannata, i vandeani costrinsero il bellicoso cinghiale ad abbandonare la lestra con uno scatto repentino. Ma non fu indolore. I primi metri dell’inseguimento videro in atto un autentico duello zanna a zanna fra il più impavido di quei valorosi ed il verro fuggiasco, impazzito dalla paura. Il cane cercò di morderlo alla base del collo, finendone però sotto le zampe e ricevendo in cambio un morso devastante. Il segugio si accasciò sotto i nostri occhi atterriti, guaendo e perdendo sangue a fiotti, con la spalla aperta fino all’osso, mentre i suoi compagni continuavano ad inseguire l’animale che tentava di guadagnare il fitto del bosco. Mi offrii di rimanere con il cane, fino a quando un fuoristrada non fosse sopravvenuto nelle vicinanze più immediate possibili per portarlo via. Quel verro fu abbattuto alle poste mezz’ora dopo, mentre il segugio vandeano ferito necessitò di più di quattro mesi di riposo per potersi riprendere appieno. Ma la cosa straordinaria fu che quel cane, anziché essere minato nella passione e nell’iniziativa, diventò, a guarigione avvenuta, ancora più formidabile ed intrepido.
GRIFFONI : DUELLO A ZANNA TRATTA
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