Le abbiamo rivolto alcune domande, che ci permetteranno di conoscerla meglio e di cogliere, ognuno a modo proprio, qualche sfumatura in più della sua opera affascinante.
– Mi parli un po’ di lei, e del suo percorso di vita e artistico..
Nasco nel sud della Francia, studio a l’école des beaux-arts di Avignone. Dopo alcuni viaggi, arrivata a Venezia ho scelto questa città come luogo ideale per il mio lavoro. E una città in qualche modo fuori dal mondo e allo stesso tempo, tutto il mondo la attraversa. Ho esposto a Venezia, Mosca,
Francoforte e Parigi. Lavoro prevalentemente con collezionisti.
– Nelle sue opere è molto rilevante l’interesse per i cani da caccia: c’è un motivo particolare, ad esempio familiare, che l’ha spinta verso questi soggetti?
Ho un interesse per i cani tout-court avendo avuto loro come primi amici nell’infanzia. Dopo essermi cimentata nella mia pittura in prevalenza sulla figura umana, ora torno a loro. In queste mute ritrovo la diversità psicologica umana; dipingo i cani come dipingo gli esseri umani. Poi, siccome l’abito dei cani non si evolve nel tempo, non subisce le mode, questi mi consentono di eludere l’ “essere umano contemporaneo e il suo costume”. In effetti, nei miei quadri le figure umane sono o nella loro nudità o in uno scenario che richiama il passato.
– Che tecniche predilige?
Prediligo la pittura ad olio su tela o legno, e il disegno.
– Ha esposto, oppure ha intenzione di farlo, in gallerie d’arte? E in caso affermativo, i suoi segugi hanno riscontrato interesse, considerando il generale clima di avversione con cui spesso sono accolte le tematiche venatorie?
Non ho ancora mai esposto i miei quadri di cani se non uno studio di muta nel corso di una mostra nell’ambito della Biennale, l’anno scorso. Questa muta di cani ha avuto molto riscontro ma non credo che nessuno l’abbia interpretata nell’ambito venatorio ma piuttosto nell’insieme del mio corpo di lavoro. E chiaro poi che la pittura vive anche indipendentemente del suo autore ed è libera l’interpretazione dello spettatore. So bene che chi saprà vedere questi quadri è anche e soprattutto chi i cani li conosce.
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