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CAMOSCIO: IL SIGNORE DELLE VETTE

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22 Gennaio 2018 di Giovanni Lo Monaco
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2Il Camoscio, con le sue sottospecie, é diffuso in Italia su tutta la catena alpina, dove lo si trova più o meno numeroso nei diversi settori. Una sottospecie (R. r. ornata), caratteristica per le maggiori dimensioni e per il colore gialliccio del collo e della coda, abita gli Appennini e, precisamente il Parco Nazionale d’Abruzzo. I camosci si trovano pure nei Balcani, nei Carpazi, nei Pirenei (R. r. pyrenaica), nel Caucaso, in cui si trova In forum tipica (R. tragus tragus), e nelle catene montuose dell’Asia Minore.  Il Camoscio propriamente detto ( Rupicapra rupicapra), che nell’insieme presenta qualche somiglianza con la capra, misura in lunghezza circa 1 m , cui vanno aggiunti i 7 cm. della coda; la sua altezza al garrese è di 70 cm; gli esemplari più belli possono, tuttavia, raggiungere anche la lunghezza di 1,50 m., di cui 12 cm. spettanti alla coda, ed un’altezza, al garrese, di 86 cm. Il loro peso è di circa 45 kg. Il capo, di forma caprina, è breve, le orecchie sono lunghe circa 12 cm. e le corna, dalla caratteristica forma, sono presenti, in entrambi i sessi, impiantate sulla sommità del capo; molto vicine alla base, appaiono, specie nei maschi, lievemente divaricate verso l’estremità, ripiegate un po’ all’indietro, ad uncino. La loro lunghezza è, all’incirca, di 26 cm., ma nei vecchi 13maschi, nei quali maggiore è anche lo spessore, possono anche raggiungere i 30 cm. Alla base delle corna sono ben visibili piccole escrescenze anulari che vanno distanziandosi l’una dall’altra verso la parte apicale. Ogni anno si forma una nuova escrescenza sicché il loro numero denuncia con sicurezza l’età dell’animale. Il corpo del camoscio, nell’insieme forte ed elegante, è sorretto da agili e lunghe zampe; non si notano differenze nei due sessi, né per forma né per colore. La tinta del mantello e la qualità del pelo che lo costituisce, variano, invece, nelle diverse stagioni. Formano il manto, peli ruvidi e lanugine di lunghezza uniforme su tutto il corpo, ad eccezione della regione dorsale che mostra un accenno ad una specie di criniera. Nell’inverno, la lanugine aumenta 14notevolmente e rende il vello assai più fitto, mentre in estate esso appare molto più diradato, per la caduta della lanugine. Durante la stagione estiva, il colore è bruno-fulvo, salvo sulle natiche e sulla parte interna delle orecchie dov’è biancastro. La coda è nera superiormente, come pure la parte alta del capo, che per il resto è gialliccio-pallido, interrotto da due bande nere che, partendosi dall’estremità del muso, decorrono simmetricamente ai lati della testa, comprendendo l’occhio stesso, fino alla base delle orecchie. La tipica colorazione estiva muta lentamente col variare della stagione, fino a divenire, in inverno, più bruna, a volte quasi nera. La tinta differisce, inoltre, nelle varie sottospecie e nelle diverse età, presentandosi, negli individui giovani, di solito più rossiccia e più chiara intorno agli occhi.

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