Gli spostamenti di questi uccelli sono stati oggetto di indagini costanti e approfondite presentando essi caratteristiche e indicazioni del tutto particolari. Le migrazioni vere e proprie hanno luogo ogni anno a epoche determinate, nelle quali gli individui partono isolatamente e alla spicciolata per ricongiungersi agli altri durante il percorso. A questo proposito si rilega che una maggiore concentrazione di questi uccelli, si verifica in autunno all’estremità delle penisole, su territori protesi cioè verso i mari che essi dovranno attraversare, sebbene la quaglia non possedendo mezzi di volo troppo ampi preferisce mantenersi il più possibile al disopra della terra ferma. Durante la migrazione, il volo, prevalentemente notturno, è diritto, rapido e a bassa quota, effettuato il più delle volte ad ali distese, utilizzando le correnti aeree favorevoli; al riguardo è stato anche accertato che un particolare istinto rende consapevoli le quaglie delle condizioni atmosferiche adatte così che, ove spirino venti

“La quaglia innamorata”
poesia di Mario Burani
Quit … quit … quit,
canta e vola la quaglia innamorata
sotto la prima luna di primavera.
Canta e vola, dalle terre bruciate d’Africa
sopra il mare infido fino alle nostre coste
ove si posa per placar il suo piccolo cuore.
Poi ripartirà per i nostri verdi prati
sempre cantando nella speranza d’udir
la risposta della compagna tanto cercata.
Cara amica io e il mio compagno
dall’umido naso e dalla coda frangiata,
t’aspetteremo con i tuoi, al ritorno
portati dal primo vento d’autunno.
Nel verde del prato madido di rugiada
avvolto nell’alba da uno scialle di nebbia,
cane fermo:
vita contro vita
cuore contro cuori pulsanti,
E ora: tutte in volo radenti sull’erba.
Tace l’arma mia lunga respinta dal mio cuore.
Cara amica ti aspetteremo al tuo ritorno
nella prossima luna di primavera
così si perpetrerà il miracolo della vita
che ci farà dimenticar il sogno della nostra eternità perduta.
contrari, le partenze sono addirittura sospese e gli spostamenti interrotti. Nonostante ciò, è tuttavia facile che nella traversata di tratti di mare moltissimi siano gli individui a cadere sfiniti. Raggiungendo le coste, solitamente nelle ore dell’alba, gli stormi volano a bassissima quota. Questo rientro nei nostri territori di nidificazione è caratterizzato, oltre dai voli di rasoterra anche dall’ordine con cui avvengono gli arrivi. Il gruppo è infatti preceduto dai maschi adulti subito seguiti dalle giovane femmine, quindi da quelle adulte e già più volte madri, e in ultimo dai giovani maschi. La quaglia nidifica in tutta l’Europa fino al 65°N, fino agli Urali ad E ed ai paesi del Mediterraneo a S, nonché nelle regioni settentrionali d’Africa e d’ Asia. Durante la stagione fredda essa si regga a svernare nell’Africa centromeridionale, nell’Asia meridionale e talvolta con qualche varietà anche nel bacino del Mediterraneo. In Italia dove è di doppio passo regolare e estivo, giunge in aprile-maggio e riparte in settembre-ottobre. Alcune sue varietà svernano sporadicamente nel Meridione e in Val Padana. La quaglia, uccello assai conosciuto sin dalla più remota antichità è ricordata anche in quanto legata all’isola greca di Ortigia, nel mar Egeo, il cui nome significa appunto “isola delle quaglie”. L’appellativo sembra le sia derivato dall’abbondanza di tale uccelli, ma la mitologia greca, sempre pronta a trovare un’origine sopranaturale a qualunque denominazione geografica, si impadronì anche di questo nome. Si narra infatti di Asteria, figlia del titano Ceo e di Febe, personificante la notte stellata, della quale si innamorò Zeus, trasformatosi in aquila per sedurla. Stanco di lei, Zeus trasformò successivamente Asteria in quaglia, facendola precipitare nel mare Egeo, dove avrebbe dato origine all’isola.
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