Interessantissimi sono i modi di vita della quaglia in relazione alle sue facoltà di spostamento. Diffusa in un habitat che va dalle coltivazioni alle praterie e agli sterpeti, fino a 2000 metri di altitudine, la piccola africana è legata ombelicalmente al terreno, dove corre con straordinaria velocità e leggerezza, raramente alzandosi in voli brevi e quasi raso terra, ben diversi come tecnica e durata da quelli effettuati invece nel corso delle grandi migrazioni. Sul terreno, le quaglie non procedono mai a branchi o al più in coppia, fatta eccezione per qualche famigliola con pulcini giovanissimi, ricercando prevalentemente grani e sementi, ma anche insetti, vermi e larve. E’ da notare che questi uccelli sono disposti a compiere spostamenti anche di notevole entità, ad esempio risalendo dal piano verso alte colline, quando in un certo territorio venga a mancare nutrimento fresco ed abbondante. Altro dato interessante è che esse amino vivere lontano dall’acqua, verso cui sembrano nutrire una decisa antipatia. Il caratteristico grido ritmato emesso dai maschi in primavera è alto e sonoro, sebbene monotono, mentre più flebile e flautato è il richiamo delle femmine. La quaglia è un uccello prevalentemente migratore e il suo istinto migratorio è tale che se in autunno è in atto ancora una covata la femmina non esita ad abbandonarla per riprendere il suo viaggio verso il sud di dove ritornerà, nei nostri paesi, nel periodo compreso fra aprile e maggio.
LE QUAGLIE, QUESTE SCONOSCIUTE…
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