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Il ciclo riproduttivo della quaglia comune riveste una grande importanza, sia in rapporto con il meccanismo delle migrazioni, sia nei riguardi della regolamentazione della caccia. La quaglia sembra avere abitudini in genere monogame, a meno che nel suo territorio non si verifichi un’assoluta prevalenza di femmine; in ogni caso, la stagione degli amori che si prolunga da maggio ad agosto è contraddistinta da vivaci combattimenti fra i maschi per la conquista delle loro compagne. Questa fase è accompagnata dall’emissione quasi continua di richiami alti e forti da parte dei maschi, e più deboli e pigolanti da parte delle femmine, che comunque valgono a individuare facilmente la presenza degli uccelli. Avvenuti gli accoppiamenti, ha inizio la sistemazione del nido, generalmente in una piccola depressione del terreno, nascosta fra l’erba o il grano, rivestita e resa soffice da molti e sottilissimi steli sui quali vengono deposte da sette a dodici uova, ma talvolta anche diciotto e oltre. Il colore delle uova è bianco giallastro con larghe macchie,3 x 3,7
cm. L’incubazione ha una durata variabile fra i sedici e i ventuno giorni, e di essa si occupa la sola femmina la quale in favorevoli condizioni, può fare seguire alla prima una seconda e anche una terza covata. I neonati, subito attivi e vivaci, vengono allevati con grande amore fra pericoli di ogni sorta dovuti alla collocazione del nido che facilita senza dubbio la persecuzione da parte dei predatori.
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