Buon 2017 a tutti. L’anno appena iniziato ci ha regalato un assaggio di quegli inverni che spesso nel recente passato abbiamo vagheggiato: gelo, temperature siberiane, e coltri nevose anche dove di solito la neve si vede solo alla televisione o in fotografia. E’ un gennaio davvero canonico, questo, senza indecisioni e dolcezze, e con poche possibilità di replica. Inoltre, è l’ultimo mese di caccia. Si, perché mentre in Francia si esce fino a maggio e in Germania si entra nel vivo della faccenda, noi siamo l’unico paese al mondo che, chissà come mai, chiude l’attività venatoria nel cuore dell’inverno.
I pareri degli Istituti di monitoraggio e ricerca, cha agiscono su base continentale, non hanno mai incluso divieti o impedimenti alla caccia nei mesi invernali, ma hanno semplicemente fornito indicazioni sulla consistenza numerica, peraltro più che buona, delle specie ornitiche e mammifere non entrando mai nel merito della liceità di un giusto prelievo venatorio. E allora, direte voi, cosa ha impedito a noi cacciatori italiani di fruire della giusta calendarizzazione? Semplice: la politica. La politica becera, accattona e mangiona, di tutti i colori, ma in modo particolare quella prettamente sinistrorsa e verdina che per ragioni esclusivamente ideologiche ha spinto affinché il nostro calendario venatorio superasse il limite del ridicolo. In cambio di voti e consensi, molti amministratori di sinistra, ma a volte anche di altri orientamenti, hanno commesso soprusi e forzature fregandosene di sentenze dei tribunali, come è accaduto in Piemonte, emettendo ordinanze di chiusure anticipate totalmente anticostituzionali, come è stato per la Liguria, e contribuendo, ad arte, a rendere la vita difficile a cittadini onesti ed incensurati come continua a succedere in tutte o quasi le altre regioni d’Italia.
La forze politiche sono le sole responsabili di tutto questo. Non credete alle papocchie di chi vi parla di Europa, di indicazioni scientifiche, di calendari in ossequio a questo o quell’altro autorevolissimo parere. Sono fandonie. La verità è che tendono a cancellare la caccia dallo scenario sociale italiano, e presto ci riusciranno se non porremo rimedio noi cittadini, col nostro voto.
E’ l’ultimo mese di caccia, questo gennaio. E stiamo in campana che l’appena nato 2017 non sia anche l’ultimo anno col fucile in spalla.
L’ultimo mese
Il nido del falcoCondividi: