Freddo pungente, pioggerella maligna, fango tentacolare e canali in piena. Questo era lo scenario di quella indimenticabile domenica di ormai tanti e tanti autunni orsono. Il Canale Maestro della Chiana pareva l’Arno, gonfio e turbinoso com’era, e certamente non invitava a saggiarne la forza della portata, soprattutto a quell’ora del mattino. Avevo portato tre dei miei cani: Zagor, pointerone anziano ed autentico specialista dell’acqua, Pennyblack , labradorina dalle non comuni doti natatorie e venatorie, ed infine Antea, l’ultima arrivata in famiglia, giovanissima pointer, di struttura e leggiadria tali da far invidia ad una gazzella. Il mio intendimento era di far fare proprio a questa cucciolona di quindici mesi un bel po’ di esperienza su selvatici veri e padroni del proprio ambiente, come può essere tutta la selvaggina d’acqua. Naturalmente non mi aspettavo miracoli, né carnieri eclatanti, anche in considerazione che la zona del canale è sempre molto battuta e che nel periodo tardo autunnale l’acqua è di solito alta, rendendo così poco ospitale gran parte del suo corso.
Caccia vissuta: Operazione Gallinella…
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