La volontà di rappresentare le realtà minori e meno appariscenti è anche una
caratteristica di un grande autore italiano a cavallo dei due ultimi secoli trascorsi. Parlo di Vincenzo Chianini, avvocato e letterato toscano, direttore della rivista “Diana” negli anni del secondo dopoguerra, autore dell’indimenticabile “In montagna e in maremma” edito da Rossini nel 1928, raccolta di racconti di caccia e di campagna in cui la magistrale penna “macchiaiola” riesce a compiere dei piccoli miracoli letterari tratteggiando vigorosamente ambienti e personaggi sullo sfondo di una realtà rurale depressa, quando non addirittura oppressa. Chianini è cacciatore vero, competente e consapevole, ma in questo suo libro ha voluto conferire alla sua passione un ruolo quasi veicolare, non precipuo rispetto alle storie narrate, impostate quasi sempre su un dramma familiare, su un personaggio controverso, su un luogo remoto
ed arroccato. Come non ricordare le vicende di Casa Bardini, sviluppate in un borgo della maremma di fine ottocento ed imperniate sulla figura di un sanguigno capofamiglia, cacciatore di cinghiali e domatore di puledri, della cui giovane nipote s’innamora, ricambiato, il nuovo medico del paese? O la tragedia dell’emigrazione di “Melanconie Maremmane”? O ancora la povertà estrema in “Diario di caccia” e la faida familiare di “Madre Terra”? Nelle poche pagine che compongono ogni racconto, Chianini dipinge il quadro di un’Italia intera, orpellata dalle sue miserie d’ignoranza, sorretta dalle sue risorse d’intelligenza, di coraggio e di forza morale, rappresentata da situazioni che se qualcuno pensasse di renderne una trasposizione cinematografica, si ritroverebbe con un film da premio Oscar. Oltre che dell’opera citata, il maestro empolese ha continuato a produrre negli anni trenta, scrivendo tra gli altri “Mulinaccio” e “Fatiche e riposi di caccia”, quindi nei decenni successivi con il tenebroso “Beccacce sul foresto”, in piena guerra mondiale, e “I cacciatori romantici”, dato alle stampe nel 1956. Molti di questi titoli, e di quelli relativi ad altri autori che riporterò in seguito, sono stati più volte ristampati permettendo così anche alle generazioni più giovani di poter godere ed imparare da pagine ineguagliabili.
CACCIA E LETTERATURA: LA PENNA DI ARTEMIDE
CopertinaCondividi:





