L’ultimo rapporto sull’orso risale a fine 2015 e si evince la consistenza della popolazione pari a 48 esemplari dei quali 20 maschi, 21 femmine e 7 cuccioli. Il monitoraggio dell’orso in Trentino, viene eseguito continuativamente da quarant’anni. Alle tradizionali tecniche di rilevamento sul campo si sono affiancate nel tempo la radiotelemetria, il videocontrollo automatico da stazioni remote, il fototrappolaggio, e dal 2002 anche il monitoraggio genetico attraverso cui si raccolgono campioni organici (peli, escrementi, saliva, tessuti) con ausilio di trappole costituite da esche olfattive finalizzate alla “cattura” di peli mediante filo spinato e con la raccolta di campioni organici rinvenuti sul territorio in
corrispondenza di danni procurati dall’orso.
Il monitoraggio genetico è adesso tecnica predominante per la raccolta delle informazioni inerenti alla popolazione di orsi presente in Trentino. Il 2015 ha visto la stipula di un accordo di collaborazione con l’Associazione Cacciatori Trentini, proprio per quello che concerne il monitoraggio dell’orso e degli altri grandi carnivori, ufficializzando così il ruolo della componente venatoria nello studio e nel monitoraggio dell’orso in provincia di Trento.
Correvano gli anni Cinquanta quando alcuni guardiacaccia diedero un contributo importante al monitoraggio degli ultimi esemplari autoctoni presenti, la cui minacciata estinzione nell’arco
alpino fece decidere, col benestare delle popolazioni interessate, il ripopolamento attraverso l’introduzione della prima famiglia di orsi.
L’impegno dei Cacciatori manifesta la capacità di tolleranza ed il rispetto dello stato selvaggio dell’ambiente, detto anche “wilderness”, ovvero natura selvaggia.
Gli orsi non sono buoni. Gli orsi non sono cattivi. Gli orsi sono orsi.
Mi va di concludere con una riflessione che il mondo venatorio può comprendere:
l’uomo se vorrà poter sopravvivere a se stesso, dovrà imparare a convivere in armonia con i grandi carnivori, un tempo predati e allontanati.
“Dalla natura selvaggia dipende la sopravvivenza del mondo” (Henry D. Thoreau)
(le foto del servizio sono dell’autrice)
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