La scelta del romitaggio per Romedio materializzò il suo desiderio di contemplazione del Tutto, attraverso il silenzio e la preghiera.
Egli decise di vendere ogni possedimento e proprietà al Vescovo di Trento, tra il 1050 e il 1100, e quindi ritirarsi dedito alla preghiera e alla contemplazione, con i fedeli compagni Abramo e Davide vicini sempre, pure nel momento della sua morte, e lì dove aveva piantato la Croce del Cristo questi lo seppellirono conservando alcune ossa a reliquia di colui che
poi venne detto santo.
Sulla tomba dell’eremita nel XII secolo fu eretta la prima chiesa e a seguire altre quattro, aggiunte strato dopo strato e attraversate da una ripida scala di centotrentuno gradini. Gli edifici che costituiscono il santuario sono di datazioni diverse. La chiesetta dell’Addolorata fu il ringraziamento per la pace dopo la Prima Guerra Mondiale, la chiesa maggiore di S. Romedio eretta nel 1535, quella dedicata a S. Michele del 1514, altro strato la cappella di S. Giorgio che risale al
1489, e finalmente all’altezza di 90 metri dal sagrato si accede alla chiesa Antica, il sacello con le reliquie del santo costruito con le pietre portate ex voto, dai numerosi pellegrini.
L’atmosfera nella Valle di San Romedio è avvolgente e sacrale fin dall’incontro con le ripide e serrate pareti rocciose da cui è stato ricavato un percorso naturalistico affascinante che permette di raggiungere il Santuario attraverso quella che un tempo fu una presa d’acqua, oggi un impagabile sentiero aereo che infine si congiunge con la strada.
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