Caccia col segugio: dimmi come scovi…

Il segugio va provato a caccia, e meglio ancora sarebbe nella zona in cui andrà a vivere, anche se ciò risulta quasi sempre impossibile. L’allevatore che vi sa rispondere tecnicamente alla domanda su “come” scova il segugio che vi sta proponendo, rappresenta una seria garanzia di affidabilità, perchè vuol dire che lo ha testato in svariate situazioni, con attenzione e professionalità.
Il secondo motivo circa l’importanza di conoscere il comportamento del segugio nei pressi del covo è quanto di più vicino ci sia alle inespugnabili logiche del generale La Palice: vi serve per sapere quando il cane sta per scovare. Talmente logico da apparire sciocco. Ma, vi garantisco, sciocco questo principio non lo è per nulla.
Ogni segugio possiede un suo modo personale di scovare, così come ogni cane da ferma ne evidenzia uno proprio per segnalare la selvaggina. Ci sono cani espressivi e cani inespressivi; cani abbaioni e cani che ammutoliscono o viceversa cani parchi di voce che iniziano a parlare come comari d’una volta al mercato del sabato. Poi vi sono cani che si distaccano dalla passata e iniziano a braccheggiare, ovvero a cercare a vento come se invece di scovare lepri dovessero fermare beccaccini; cani che si schiacciano in un particolare modo avanzando come in un cartone animato della Disney e cani che si fermano, girano la testa e poi partono verso un punto in particolare facendo schizzare il roditore come un pupazzo a molla. Esiste una casistica molto ampia, variabile da soggetto a soggetto, a volte funzione di una base razziale o familiare altre volte acquisita personalmente. Risulta quindi intuitivo che conoscere le modalità con cui avviene quello che è, e rimane, il punto focale della caccia alla lepre, sia una cognizione irrinunciabile se vogliamo avere qualche speranza di successo sul campo, e nello stesso tempo appare come una cartina tornasole per verificare la serietà di chi vende un soggetto adulto ad un neofita che vuole avvicinarsi al segugismo in forma autonoma, senza l’ausilio di squadre, squadrette e, ahimè, squadrone.