A me capita spesso d’immaginare i giovani, ed in genere gli appassionati neofiti, quando si apprestano ad osservare il cane avvicinarsi al primo scovo della loro carriera di segugisti. Mi riferisco a coloro i quali si accostano alla Disciplina Leporis in forma singola e senza numi tutelari quali padri o zii provvisti di chiassosa combriccola, più o meno numerosa. Sono giovani coraggiosi, intelligenti, e se terranno duro riusciranno ad essere i migliori cacciatori col segugio che si possa immaginare. Quando si è agli albori dell’esperienza, cacciando da soli o anche con un amico, appare chiaro che non si può porre in essere alcun tipo di sistema d’appostamento poiché non si conoscono i movimenti che farà la lepre né i suoi rapporti con il territorio e non si possiede ancora sufficiente sicurezza nel valutare il lavoro dei cani; e comunque, anche se per avventura queste conoscenze ci fossero, appostarsi in uno o due significherebbe avere l’ottanta per cento delle possibilità di perdere la lepre e nello stesso tempo di non imparare niente. Dunque, l’unico sistema che i neofiti solitari hanno a disposizione per apprendere ed insieme cacciare con profitto è quello di rimanere sul cane e sparare allo scovo. Dovranno rinunciare per qualche anno al piacere dell’inseguimento, ma una volta acquisita esperienza anche questo verrà, incastrandosi nella logica della caccia come in un fluido meccanismo di precisione.
Lo scovo, dunque. Se, come peraltro sempre mi premuro di suggerire, i nostri appassionati virgulti hanno comprato il segugio già adulto ed esperto presso un allevatore, al novantanove per cento avranno chiesto di linee di sangue, si saranno immersi in laboriose disquisizioni su passate notturne e diurne, avranno sfoderato tutte le cognizioni di cinometrica assorbite da illuminanti letture, analizzando assieme al disinteressatissimo venditore larghezze di orecchie, inserzioni di code e cadute di appiombi. Insomma, avranno domandato di tutto, meno la cosa più importante ai fini del servizio attivo di caccia, ovvero: “Ma come scova questo cane?”
Sorpresi? Rifletteteci solo un attimo e vi assicuro che non lo sarete più.
Se leggete queste note, giovani amici, tenetelo a mente perché si tratta del padre di tutti i consigli, l’arma segreta, la crème de la crème di tutti i lepristici suggerimenti di questo mondo. Se qualcuno me lo avesse detto, quando trentacinque anni fa iniziai la mia avventura segugistica, non avrei commesso errori che mi sono costati denaro, rabbia, litigi e decine di lepri perdute. Non, “se” scova, beninteso, perché questo deve essere scontato come per un can da punta puntare, bensì “come” scova.
Caccia col segugio: dimmi come scovi…
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