Imbracciando questo piccolo gioiello della Casa turca, distribuito in Italia da Paganini, abbiamo avuto la sensazione di maneggiare, invece che un fucile, un’arma avveniristica dotata di raggio laser. La leggerezza e l’equilibrio costruttivo infatti rendono il brandeggio di questo sovrapposto un’esperienza davvero nuova per chi, come me, è sempre stato abituato ai “cannoni” del 12. La maneggevolezza del piccolo Yildiz si è fatta apprezzare durante la marcia nel campo
prima e nel bosco dopo, e ancora di più al frullo di un fagiano sul quale è stato immediato trovare l’asse di mira e abbatterlo intorno ai quindici metri. La rosata, data dalla prima canna con strozzatore 4 stelle, si è dimostrata compatta tant’è che l’uccello,
centrato dalla rosata del 6, è caduto a straccio senza alcun ferimento. Naturalmente, se non si è padroni della sensazione di leggerezza e velocità, all’inizio si dovrà prestare attenzione a dosare gli swing, ma, vi assicuro, ci si abitua in poco tempo. Le rosate di un 410, si sa, presentano un diametro più ristretto di un’arma di calibro superiore, ma l’accuratezza meccanica con cui questo fucile è stato realizzato e dunque l’ottima resa balistica, permette una distribuzione regolare ed omogenea della rosa dei pallini fino ai venticinque metri, e offre a chi lo adotta la possibilità di sparare con la medesima tranquillità con cui si è abituati maneggiando i grandi calibri.
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