Arrivò però il fatidico giorno, la mattina durante la consueta colazione il nostro capocaccia raccomandò un po’ tutti; guardò fisso negli occhi Masciu Turi,e tirando dalle tasche dei pantaloni un piccolo cornetto rosso, a mo’ di amuleto, glielo consegnò pregandolo di tenerlo con sé durante tutto il tempo della battuta di caccia, così fece il nostro protagonista, anzi per essere più precisi, lo legò alla fibbia del fucile.
Partimmo alla volta delle poste senza proferire parola, ci sistemammo ognuno alla propria, ed in un surreale silenzio la battuta iniziò; guardavo sovente Masciu Turi e mi accorsi che teneva stretto tra le mani quel piccolissimo cornetto rosso.
Per più di un ora i cani non trovarono le tracce giuste, ma quando” Scugghiateddu”, un piccolo cane chiamato così proprio perché evirato, trovò il bandolo della matassa , in men che non si dica i cinghiali saltarono fuori, e senza esitare presero la nostra via; non lo nego che mi preparai a coprire le falle che ormai sistematicamente lasciava aperte il mio vicino, ma stavolta ciò non accadde, anzi accadde una cosa molto inusuale, vidi inginocchiarsi il mio sfortunato amico di mille battute di caccia.
Avete letto bene, si inginocchiò, aspettò con la calma che lo aveva sempre contraddistinto, e quando gli irsuti furono a distanza di tiro, aprì il fuoco…uno, due ,tre colpi…..uno, due, tre cinghiali a terra esamini; rimasi di stucco, mai mi era capitato di vedere una scena simile.
Si alzò ,andò a guardare i cinghiali a terra ormai privi di vita, si allontanò un paio di metri, si sedette sopra un enorme masso e iniziò ad imprecare.
Non esitai nemmeno un attimo, partii verso di lui ancora incredulo, non mi capacitavo di ciò che avevo visto poco prima; arrivai quasi senza fiato, mi soffermai per un attimo e senza esitazione lo abbracciai, fu una liberazione per lui, ma anche per me, non vi nego che ho sofferto quasi quanto lui.
Ci abbracciammo e Masciu Turi scaricò tutta la tensione accumulata in un anno di padelle, “Era ura, era ura……mi mi bbanduna sta malasorti…”, ripeteva ad alta voce e con tutta l’adrenalina che aveva in corpo.
Ci sedemmo insieme e iniziammo a ridere e scherzare fino all’arrivo degli altri compagni, raccontammo l’accaduto e tutti dopo aver fatto gli auguri per il bel colpo realizzato, continuarono come prima e più di prima con lo sfottò, che è il sale della caccia al cinghiale.
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