
il setter inglese, in una stampa da incisione su acciaio pubblicata nel volume “The Dog”, di Stonehenge, nel 1898
Tuttavia, ho voluto fare la prova del nove ed ho consultato quella che a giusta ragione è considerata la Bibbia della moderna bibliografia cinologica britannica; parlo di “The Dog” del leggendario Stonehenge, di cui possiedo una copia del 1887: “Che il setter sia uno spaniel portato ad arte a fermare la selvaggina è universalmente ammesso. Ma è altrettanto indiscutibile che quattrocento anni fa i “setting spaniels” esistevano già nel nostro Paese. Daniel, nei suoi “Rural Sports” ne dà testimonianza riportando una lettera di un guardiacaccia, tale John Harris, datata 7 ottobre 1485 in cui lui scrive di accingersi a tenere ed addestrare un certo spaniel a sedersi ( l’autore scrive to set e non to point ) su pernici, fagiani ed altra selvaggina, considerando dieci scellini di buona moneta inglese”.
Che dire? Di certo le voci raramente sono più concordi su un argomento e d’altronde se esaminiamo le incisioni dell’epoca anche noi non troveremo alcun elemento che possa, in un modo o nell’altro, farci presupporre che la verità sia stata un’altra.
A questo punto, due righe di sintesi sono doverose. Il primo dato certo è che il setter inglese, e ritengo anche gli altri due, sono senz’altro figli degli spaniel e non in senso lato, ma proprio in chiave direttamente evolutiva. In secondo luogo, a me personalmente ha colpito l’illazione,
che però ritengo suffragata da osservazioni dirette e da registrazioni di testimonianze più che attendibili, che all’origine del setter moderno abbia preso parte anche, in qualche misura il pointer. Come abbiamo visto, lo afferma Symonds nel diciottesimo secolo, facendo intendere una necessità d’infondere maggiore solidità di ferma nello “spaniel che si siede”. Lo stesso Stonehenge poi, scrive che quando le armi da fuoco si sostituirono alla rete, la necessità di avere un cane che rimanesse abbassato non aveva più ragion d’esistere per cui si cominciò a preferire il pointer, proprio in virtù della maggiore attitudine a reggere il punto. Nel corso del tempo, continua il vate inglese, gli estimatori del setter attraverso incroci con il cugino a pelo raso, ed a un’accurata riselezione, per non rimanere indietro giunsero ad ottenere “..l’attuale ferma in piedi”.
Stonehenge non poteva immaginare che oltre un secolo dopo, quella ferma sarebbe stata quasi del tutto bandita, ritornando così alle origini più lontane.





