Dallo scaffale più alto di una delle librerie del mio studio, occhieggia un piccolo volume di rilegatura tardo ottocentesca, costoluto e recante il titolo a caratteri dorati su campo rosso. Aprendolo, mi accorgo che la sua veste non gli rende giustizia. Il libro è il “Treatise on Field Diversions” scritto dal reverendo Symonds nel 1776, divenuto base bibliografica per tutti i più grandi autori inglesi dal diciannovesimo secolo in poi. Lo acquistai in un’asta libraria ad Edimburgo più di vent’anni fa, soffiandolo ad uno svizzero agguerrito, ovvero pieno di soldi, che alla fine lo mollò perchè il volumetto non aveva la sua rilegatura originale, ma una di cent’anni più tarda. Lui era solo un mercante, mentre io un ardente appassionato.
Apro con cura le pagine di eccellente qualità, morbide, di grana grossa ed ancora bianche malgrado i quasi due secoli e mezzo di vita. Il libro, che più che un “trattato” è un insieme di pillole di conoscenza e di filosofia cinegetica, inizia proprio con il Setter.
Mi colpisce l’incipit con cui il reverendo apre la trattazione: “ Pur non essendo necessario investigare dove questo tipo di cane abbia avuto la sua origine, deve essere sufficiente osservare che verso di lui noi siamo in debito del più raffinato fra i godimenti di campagna, benchè non il primo.”. Splendido. Credo che nessun’altra razza da ferma abbia avuto un cantore più innamorato di quanto Symonds non fosse.
SETTER INGLESE : LE ORIGINI…
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