Uno dei primi settori che cattura la mia attenzione è quello dell’arcieria. Schiere di longicurve architetture si accavallano alla mia vista proponendosi in cento diverse forme. Mi avvicino, le sfioro, sento l’essenza legnosa sotto le dita, le soppeso e poi le ripongo con cura. Il mondo dell’arco è quanto mai affascinante. Evoca storie di foreste, di attese fra i boschi, di avvicinamenti a cervi maestosi e grifagni cinghiali, ma anche, come in un magico caleidoscopio, figure di cavalieri medioevali e dame coperte di rasi impalpabili. L’arco è primordiale, è purissimo, è assoluto perché fa della relazione che le sue leve intessono con l’arciere un rapporto quasi carnale di commistione d’energia e di volontà. Ma l’arco è anche tecnologia; e proprio per questo mi rendo conto di aver bisogno di una guida per orizzontarmi nel dedalo di proposte. Marco Berti è lì apposta per questo. Esperto arciere cacciatore, il nipote del presidente, è una vera e propria miniera d’informazioni sulle tante anime della più nobile fra le armi da caccia. “Di archi, come vede, se ne sono tanti..”, mi dice mostrandomi una delle rastrelliere ricolme, ” ..e possiamo dire che per ogni cacciatore c’è il proprio modello. L’importante è capire cosa si vuole, e cosa ci si aspetta da un arco.” Mi spiega con chiarezza le differenze fra un modello e un altro, il sistema di azione delle leve, la forma dei flettenti e ogni altra finezza tecnica necessaria a capire fino in fondo il funzionamento di queste macchine meravigliose. “Questi sono archi tradizionali, ma laggiù ci sono i compound, ovvero degli archi costruiti con una serie di carrucole che permettono di ridurre lo sforzo nella tensione dell’arco e di accumulare un’energia maggiore nei flettenti..” , ne prende uno, e me lo mostra illustrandomi i rapporti fra le varie parti e le differenze di funzionamento fra un modello e un altro. Marco Berti è un arciere che ha maturato la sua esperienza di caccia in tre continenti e che possiede il dono di saper accompagnare le spiegazioni con le sfumature della passione. Preferisce il compound, ma naturalmente non nega che l’arco cosiddetto tradizionale abbia una marcia particolare per far vivere a chi se ne serve emozioni senza tempo. Parlerei con lui tutto il giorno, ma sono ancora tante le cose che mi aspettano, e le ore, si sa, scorrono veloci.
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