Mi sento osservato. Mi giro e a un metro da me, un puma minaccia aggredirmi con le fauci armate da denti bianchi e grandi come coltelli d’avorio. Viaggiando fra le evocazioni antiche e i mondi affascinanti e imperscrutabili dei gioielli, sono finito nel settore delle grandi avventure, quello dei viaggi di caccia in terre lontane, approdo moderno di un’epoca, quella degli esploratori, ormai tramontata per sempre. Bufali, impala, alci, felini nobili o creature sinistre come le iene troneggiano da ogni parte, ciascuno mostrando quella bellezza che accende in ogni uomo cacciatore il desiderio di confrontarvisi, raccogliendo la sfida che nell’implicito la loro stessa essenza promana. Mi fermo ad uno stand dell’Alaska: propongono cacce al grizzly e ad altri animali in posti che abbiamo visitato solo con la nostra fantasia leggendo Jack London. Ammaliato, mi siedo su una comoda poltrona rossa e ascolto il giovane commesso mentre mi illustra i posti che visiterei e le belve che potrei cacciare. Ogni immagine che presenta mi da una scossa. Alci dalle corna immense giacciono ai piedi di cacciatori armati di carabina, mentre il panorama dietro loro spinge l’occhio lontano, dominando montagne grandiose e foreste estese come in nessun altro luogo. “Quanto costa cacciare un grizzly?”, domando. Il giovane estrae un pieghevole e lo apre davanti a me: “16800 dollari, spicciolo più spicciolo meno”.
“Se sbaglio il colpo pago la tariffa intera ?”
“Temo di si, ma per sicurezza dovremo chiederlo al titolare…”
L’uomo è impegnato con altri clienti e io ne approfitto per continuare il mio giro. Lo stand della Namibia è presidiato da due splendide ragazze, di cui una di colore. Laggiù parlano tedesco, essendo, questa vasta porzione dell’Africa australe, una ex colonia germanica. La mia grossolana conoscenza della lingua di Goethe è sufficiente per scambiare due chiacchiere in lingua madre. La ragazza nera mi articola le offerte su luoghi, destinazioni e prede. Parliamo di leopardi, leoni, big five e quant’altro di più magico può inebriare la mente di un cacciatore esploratore come il sottoscritto. “Anche il bufalo è molto pericoloso..”, affermo dopo aver esaurito l’argomento felini. “Oh si certo!”, squittisce la bella faccetta nera, compiaciuta come se le avessi fatto un complimento personale, “..ma nell’eventualità di un incidente può contare su un’assistenza da campo a livello quasi ospedaliero !”, aggiunge seria.
“Ah, meno male..”, rispondo. Sollevato dalla buona notizia, termino di bere il bicchiere di buon rosso del Capo che mi hanno offerto e mi faccio dare alcuni riferimenti da portare in Italia.
Dortmund: Jagd und Hund 2015, la fiera più grande d’ Europa..
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