Una volta acceso, i profumi e i sapori dei migliori esemplari del vecchio “Garibaldi”, si ripropongono in chiave amplificata, come se fossero stati inseriti in una cassa armonica che ne esalta le caratteristiche senza appesantirle. “Garibaldi il grande” infatti, rimane un sigaro leggero e piacevolmente poco impegnativo come il fratello piccolo, ma con alcune note balsamiche e vegetali verdi in netto rilievo. La parte migliore è la prima metà, quando ancora la nicotina non ha attraversato, depositandosi, tutte le fibre del Kentucky nazionale prodotto in Campania. Dalla seconda metà in avanti infatti, è necessario essere meno avidi nel ritmo di fumata per evitare che le sfumature dolci si amarizzino. Permane comunque un piacevole gusto balsamico e ampio,dato anche dalla maturazione e dalla stagionatura più prolungata rispetto al “Garibaldi”, pur rimanendo abbastanza breve, in grado così di offrire dei puff davvero soddisfacenti fino all’ultimo paio di centimetri.
A mio avviso, la Toscano non sbaglierebbe se, invece di proporlo come edizione limitata, lo inserisse fra quei sigari prodotti in pianta stabile.
Come accostamento, personalmente l’ho provato accanto ad un drink molto secco come il French 75, un classico a base di gin, prosecco e limone, ma penso che sarebbe un eccellente compagno anche per un buon mojito estivo. O, semplicemente, per un ottimo bicchiere di spumante.
Garibaldi il grande
Bacco e tabaccoCondividi: