Ricordate la triste vicenda di Elena Ceste, la donna scomparsa e poi ritrovata cadavere nell’astigiano? Ebbene, è di oggi una notizia che non può non confermarci alcune grandi verità. Si da il caso infatti, che dopo la scomparsa della moglie, suo marito avesse deciso di affidare Gandalf, il cane di famiglia, uno spaniel bianco e nero molto legato alla donna, ad un amico adducendo la giustificazione di non potersene più occupare. Il cane però, non ha mai accettato questa decisione, ed è scappato dalla nuova casa nel tentativo di ritornare laddove aveva lasciato il suo cuore. E’ stato ritrovato e condotto al canile di Asti, dove, attraverso il microchip, si è potuto risalire alla famiglia della donna scomparsa. Due considerazioni. La prima è che ancora una volta il cane è stato visto come un mero orpello, invece di essere considerato, come dovrebbe, quale vero e proprio componente della famiglia: é il frutto avvelenato di un’ancora eccessiva superficialità nel relazionarci con un essere che per noi darebbe la vita, ed è altresì la conseguenza di una scarsa conoscenza dei meccanismi che muovono quel meraviglioso ingranaggio dell’amore canino verso l’essere umano. La seconda considerazione invece, è la lezione di umanità che Gandalf ha dato a colui che lo aveva ceduto come un’inutile masserizia: incurante di ogni pericolo, animato solo dalla forza del suo cuore, il piccolo spaniel bianco e nero ha tentato di riannodare il filo invisibile, eterico, che era stato spezzato, ed ha cercato di ritornare dalla sua famiglia, unico luogo dove riteneva che la sua vita avesse senso.