L’episodio che ho riportato tende, nelle mie intenzioni, a focalizzare un momento molto delicato nella vita di un cane da ferma. Si tratta di quello che i mastri di scuderia francesi chiamano “finissage”, ovvero il periodo in cui il soggetto in questione, nel loro caso il cavallo e nel nostro il cane, deve essere indotto a dare quel qualcosa in più che consenta un impiego proficuo e sicuro in ogni situazione.
Il pointer è una razza ad altissimo tasso di nevrilità. Anche nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni con la famiglia e con gli altri cani, i cani di questa razza paiono come assaliti da un’ansia, un desiderio di anticipare il tempo, un’agitazione che li porta ad agire e reagire in modo rapido ad ogni stimolo, positivo o negativo che sia.
La loro reattività è un dato da tenere in costante considerazione quando ci si accosta alla necessaria fase educativa, in special modo quando il cane in questione è una giovane e nevrilissima femmina. Non sono un addestratore ed i miei cani ricevono solo ed esclusivamente quelli che mi piace chiamare i “rudimenti della buona educazione venatoria”, cioè il rientro al richiamo, il riporto e, al massimo l’esplorazione a comando. Però, malgrado questo mio deficitario atteggiamento, ho sempre tentato di agire con equilibrio e con spirito di osservazione, sforzandomi di tenere in conto le caratteristiche di comportamento del cane con cui in quel momento avevo a che fare. Però, malgrado le inevitabili differenze fra un soggetto
ed un altro, ho riscontrato che la razza Pointer nella sua generalità, richiede una particolare attenzione all’equilibrio fra due fattori: il fuoco ed il cesello. Cosa vuol dire? Il fuoco è la passione divorante che si traduce in nevrilità, iperreattività, grande velocità d’esecuzione, mentre il cesello è l’estrema delicatezza con cui gli “angoli” del dressaggio vanno affrontati. Mai spegnere il fuoco però mai rinunciare al cesello per qualcosa di più invasivo. Pare un controsenso ma in realtà non lo è, se si guarda al fuoco come un alleato ed un veicolo con cui far “viaggiare” il cesello.
Se, allo sfrullo del beccaccino avessi sgridato la cagnolina, la prossima volta che ne avesse percepito uno, molto probabilmente avrebbe fatto finta di ignorarlo.
Caccia vissuta: la Fanciulla e il Folletto
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