Buon 2015, fratelli in Artemide! L’augurio è sincero, tuttavia se diamo un’occhiata ai calendari venatori, ci accorgeremo che poco di buono ci riserva questo inizio d’anno nuovo. Ho sott’occhio il dispositivo della mia provincia, quella d’Arezzo, e leggo testualmente:
“La caccia vagante con l’uso del cane da ferma o da cerca (di razze riconosciute ENCI)
a) nel periodo dal 1 al 19 Gennaio 2015,
è così regolamentata:
caccia in forma singola o con un massimo di
due cacciatori ed alla sola beccaccia utilizzando
non più di 1 cane da ferma o da cerca (di razze
riconosciute ENCI);8
la caccia vagante, in tale periodo, è consentita
esclusivamente alla beccaccia e nelle sole aree
boscate (intendendo per bosco un’estensione
superiore a 2000 mq., di larghezza maggiore a
20 metri, coperte da vegetazione arborea con
una copertura del suolo determinata dalla
proiezione della chioma pari al 20% come
indicato dall’art. 3 della L.R.T. n. 39/2000) e
nei soli territori risultanti dall’apposita
cartografia pubblicata nel sito internet della
Provincia;
b) la caccia vagante è inoltre consentita,
fino al 31 Gennaio 2015, con
l’esclusione della specie beccaccia
dopo il 19 gennaio 2015, sia senza
cane sia con l’uso di non più di 1
cane da ferma o da cerca (di razze
riconosciute Enci):
lungo i corsi d’acqua (non oltre i 50 metri “dal
limite delle acque”), colmate e zone di pianura..”
Non più di un cane. Perché? Due cani avrebbero forse determinato stragi inenarrabili? Qual’è il criterio che ha guidato i cervelloni della Provincia? Sono certo che, se interrogati, non saprebbero rispondere…