L’apertura al fagiano. Già, perché se non si fa al fagiano che apertura è? Certo, si può aprire anche ad acquatici, a quaglie o a beccaccini, ma suvvia, il fagiano all’apertura ci vuole. Il fagiano “è” l’apertura. Si può tornare a casa con un bel paio di difficili anatre, una cinquina di quaglie, o qualche sudatissimo beccaccino, ma senza aver preso il fagiano ci sembrerà sempre di non aver aperto a dovere. Non neghiamolo. Sono ormai vari lustri e passa che lui salva ogni anno la caccia: come si può non far conto sulla sua presenza nel nostro
carniere d’apertura? E poi, francamente , il fagiano è una bella preda. E’ un pollo? Si sente più pollo chi non lo cattura. E’ allevato? Certo, ma può anche essere nato libero da riproduttori lanciati o immessi. Eh, ma quanto vale un’africanella cacciata a regola d’arte dal cane! Sicuro. Così come un beccaccino, o un magnifico germano reale. Ma quant’è bello il fagiano però. Quanto fa “selvaggina”. E come dipinge il carniere, anche. Non c’è nulla da fare, il “peso” ha il suo peso. Ed il fagiano, indubitabilmente, nel carniere pesa oltre ad essere eccellente a tavola, soddisfacendo in pieno quella parte della nostra anima venatica, legata ad ancestrali , reconditi bisogni.
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