Che sia un cane magnifico, nessun dubbio: ma c’è un motivo particolare per cui tu ami soprattutto questa razza?
“Quando si ama una razza i motivi non sono mai facili da trovare, e quindi non è mai facile rispondere. Diciamo che il setter inglese è il compendio di tutte le buone qualità della specie canina. Ha un carattere morbido come il suo manto, ma un temperamento ardente come la sua passione. E’ duttile, si adatta ad ogni situazione, collabora per il piacere di farlo e per l’amore sviscerato che nutre nei tuoi confronti. Possiede un naso sopraffino ed un movimento che sembra appartenere ad una creatura d’un altro mondo. Insomma, per me, è il cane perfetto..”
A quali linee di sangue hai attinto per creare il tuo canile?
“Sostanzialmente ai “Radentis”, di Orlando Fabbri. Fabbri è stato per me il “terzo livello” di apprendimento, dopo Peruzzi ed Ennio Dehò. Tutto quello che so sul setter inglese come razza, quindi standard, comportamento, morfologia, problematiche ed altro l’ho appreso da lui, con la sicurezza di non aver potuto incontrare maestro migliore. Un setter “radentis” lo vedi subito…”
Come accennavi in apertura, il tuo lavoro preferito è quello con i cani giovani. Ovviamente curi ogni aspetto della loro formazione, nella quale rientra a grande titolo anche l’alimentazione: cosa dai da mangiare ai tuoi campioni in erba?
“La formazione dei cani giovani è la mia priorità. Un campione si plasma con l’addestramento appropriato, con tanta pazienza ed infinita dedizione, con un pò d’intuito ma anche con un’alimentazione sana, che gli garantirà una struttura in grado di sostenerlo nelle fatiche agonistiche e venatorie. Il cibo è fondamentale. Personalmente mi servo di una linea di alimenti perfettamente bilanciati e preparati secondo un sistema esclusivo di assemblaggio a freddo dei componenti, i quali danno dei risultati eccellenti in termini di pelo, massa muscolare e salute del cane, ben visibili anche ai profani. I risultati in prova parlano chiaro…”
E noi, vedendoli, non possiamo che confermare…
