Da Caccia Pesca Ambiente. Su quasi tutti i quotidiani locali di oggi è stata riportata la notizia relativa alla “assoluzione di un cacciatore” (sig.Pasquale Bruno) con sentenza emessa dal giudice Elvia Di Roma e difeso dall’avvocato Gianluca Mongelli.
Il capo di imputazione è relativo all’esercizio venatorio all’interno di un’area protetta (Parco Regionale Terra delle Gravine).I rilievi difensivi si sono concentrati sul fatto che il perimetro del Parco non è circoscritto da tabelle (previste dalla stessa legge istitutiva), il che rende difficile l’individuazione degli stessi confini, anche alla luce del perimetro particolarmente disomogeneo. Il difensore ha inoltre evidenziato, attraverso la testimonianza dello scrivente, che la questione della totale assenza di tabelle e quindi della conseguente incertezza che ne deriva per i cacciatori, era stata da tempo denunciata dalle associazioni venatorie ioniche alle autorità competenti. Ovviamente questa sentenza non autorizza in nessun modo i cacciatori ad esercitare la caccia all’interno di aree protette, ma certamente è un’ulteriore tassello di un mosaico che aggiunto ad altre iniziative legali da mettere in cantiere garantirà al nostro mondo maggiori tutele e garanzie.
Il vicepresidente nazionale vicario del C.P.A.
Rocco Bellanova