L’epagneul breton non è nato per i grandi spazi, così come non è nato per la caccia in alta montagna o in palude, ma rimane un indiscutibile principe del terreno misto. Vede la sua ragione di vita perseguendo beccacce, fagiani e tutto il resto con una pervicacia ferrea ed un temperamento che definire ardente suonerebbe riduttivo. In più, la sua origine spaniel lo pone al riparo, più che ogni altra razza da ferma, dalle tentazioni dei caprioli e da fuorvianti uste di animali indesiderati. Il suo cervello gli consente di dominare con sicurezza qualsiasi sollecitazione olfattiva, mettendolo nelle condizioni di concludere sempre l’azione venatoria intrapresa senza mai arrendersi. Il suo vero grande tesoro questo cane lo possiede racchiuso in un
cuore generoso ed infaticabile, punto di riferimento elettivo di ogni naso e di ogni cervello che si rispettino, e pochi fagiani benché incalliti o vegliardi, potranno sottrarsi alla sua guidata.; pochissime beccacce, per quanti cambi di rotta possano fare dopo la padella, potranno seminarlo. E per quanto il territorio possa essere difficile, un breton sarà sempre in grado di averne la meglio emergendo e trascinando il cacciatore con quella sua aria da diavolo furbo e mai domo, mai stanco, mai beffato. Ed è proprio per questo temperamento ardente e questa passione eclettica e costruttiva che così tanti lo hanno adottato ed apprezzato, preferendolo ad altre magnifiche razze.
Ma, soprattutto, per questo cuore grande così.