Normalmente, nei soggetti migliori riesce ad adattare la cerca all’ambiente, anche passando dallo stretto al largo dopo ore di caccia, senza bisogno di particolari imput da parte del conduttore. La presa di punto, è preceduta da un breve accertamento, una riduzione di marcia ed una filata morbida e sicura. Il riporto di solito è buono, ma il suo punto di forza è il recupero, soprattutto dall’acqua, che lo rende un ausilare davvero prezioso in ogni situazione.
Personalmente l’ho visto lavorare sul fagiano, sul beccaccino e sul germano. Sul gallinaceo è un vero spettacolo, poiché l’andatura tranquilla ma solerte gli fa prendere dei “punti” davvero emozionanti. Le cose migliori gliele ho viste fare in bosco, dove il soggetto che ho potuto osservare io ci ha fornito ampiamente quella sensazione di sicurezza e di padronanza dell’ambiente che qualsiasi cacciatore auspicherebbe per sé stesso. Stessa sensazione di padronanza sul beccaccino, vuoi
per la confidenza assoluta con l’ambiente elettivo del trampoliere, vuoi per l’attenzione con la quale questo cane analizza ogni refolo che gli giunge a portata di naso.Nel mio caso, però si trattava di un cane che era stato iniziato proprio su questa selvaggina. Sull’anatra selvatica invece, ho potuto verificare che ciò che si dice di lui come recuperatore corrisponde, magnificamente, alla realtà.
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