La presentazione è continuata con i cannocchiali da fucile Conquest DL. Non occorre dilungarsi perché sono i già noti ed apprezzati Duralit, per i quali è stata migliorata l’ergonomia. Al pari degli altri strumenti presentati, anche i Conquest DL presentano il trattamento Lotu-Tech che mantiene libera la lente frontale in caso di pioggia. Usano il reticolo 60, con punto rosso centrale, ottenuto con l’uso di una fibra ottica del diametro di meno di sei centesimi di millimetro, con l’estremità corrispondente al punto
visibile tagliata con precisione a 45 gradi. La difficoltà di essere precisi su dimensioni così minuscole è evidente, ma la perfetta circolarità del punto rosso testimonia che questa difficoltà è stata pienamente superata. I successivi cannocchiali presentati erano i superzoom Victory HT V8 1,8-14×50 e 2,8-20×56, anch’essi caratterizzati dal punto luminoso piccolissimo. La trasmissione della luce, fattore critico di ogni zoom, qui è del 92%, migliore di ogni altro strumento della concorrenza, che peraltro non ne ha con caratteristiche simili. Non si è usato un reticolo di vetro perché avrebbe comportato un’ulteriore doppio passaggio vetro-aria; il tubo ha un diametro di 36 millimetri per
consentire una regolazione di 310 centimetri in verticale e 210 centimetri in orizzontale alla
distanza di 100 metri. La caduta del proiettile può essere efficacemente compensata fino ad oltre 600 metri, distanza decisamente eccessiva per la caccia ma utile per le gare. Anche qui, solo una prova completa, che conto di effettuare, potrà rendere ad uno straordinario cannocchiale la giustizia che gli è dovuta.






