Ma il problema dell’Orso marsicano è vecchio di oltre mezzo secolo, ed è a quelle radici che bisogna far risalire i problemi attuali (mai risolti e sempre rinviati!). Quei problemi, sempre gli stessi, che ancora oggi si presentano, solo con diverse sfaccettature. Per tornare all’oggi, maggio-giugno 2014: il problema non sono i carotai degli allevatori, ma il perché l’orso va a cercare questi carotai, attraversando in continuazione le “pericolose” strade, ridicolmente segnalate ai turisti, che sempre più le frequentano proprio perché attratti dalla possibilità di fare facili osservazioni di orsi, ormai sempre più domestici e, quindi, “problematici” (altro bel problema che ha subito creato posti di lavoro per i “risolutori”!). Ovviamente non c’è (non ci sarebbe!) nessun bisogno di altre ricerche per capirne le ragioni; se non fosse che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Troppo semplice, banale e non remunerativo per ricercatori e studiosi far seminare campi di mais, far pascolare greggi di pecore, riservare oasi di quiete all’orso, ridurre la presenza competitiva di cinghiali e cervi. In America, questo farebbero. In Italia queste proposte sono ritenute poco scientifiche! E guai a metterle in pratica, caso mai dovessero veramente rivelarsi risolutive, col rischio di far fermare quella giostra che ha già divorato 15 milioni di Euro in studi e ricerche!
Murialdo, 2 Giugno 2014
Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness
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