“Veronica, aiutami a infilarmi i calzoni, per favore..”. Così, la mattina del 5 aprile scorso si rivolgeva a sua moglie un Marco Nelli spezzato in due dal dolore feroce, e ondeggiante per la febbre che tutta la notte lo aveva tormentato. Il giorno avanti, aveva sollevato di peso uno spinone per farlo entrare nel furgone e ne aveva ricavato un subitaneo e implacabile colpo della strega. Ma nonostante le raccomandazioni del medico e i richiami del buonsenso, la determinazione “maremmana” del grande dresseur fiorentino ha avuto la meglio sul dolore e su
ogni altra tentazione di abbandonarsi legittimamente alle cure, avviandolo ad una delle più grandi imprese della sua pur prestigiosa carriera di conduttore cinofilo. Tredici spinoni, non uno di meno, vengono caricati sul furgone alla volta di Castrocaro Terme, in Romagna, dove ad attenderli ci sarebbe stato un appuntamento di portata straordinaria, il quinto Raduno Triennale dello Spinone e
campionato mondiale Cisp: una kermesse d’elite, difficile, estremamente selettiva, la cui partecipazione, da sola, è di già un riconoscimento per pochi. Nonostante la sofferenza, letteralmente bombardato di iniezioni contro il dolore, Marco Nelli decide di affrontare l’evento a sguardo alto, e con un numero di cani che mai si era visto nel mondo degli spinoni. “I cani lo meritavano, e i proprietari avevano riposto in me ogni fiducia: per nessun motivo avrei potuto tradirli..”, mi risponde quando gli chiedo chi gliel’avesse fatta fare.
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