I coltelli Mora hanno una lunga storia, che come sempre dipende dalle circostanze locali e dal bisogno. Il territorio a nord di Mora ha un terreno povero, che non consente un’agricoltura efficiente. Però c’è abbondanza di legname e di minerale di ferro. I contadini di Mora quindi impararono ben presto l’arte di arrangiarsi, utilizzando le risorse disponibili. Fabbricavano mobili, coltelli, attrezzi ed ogni genere di prodotto che fosse di facile vendita; tutte cose che richiedevano un abile lavoro artigiano e dei coltelli ben affilati, che divennero una tradizione visto che ancor oggi l’azienda produce coltelli per l’intaglio del legno.
La produzione locale del coltelli si rese famosa fin dal 1600. Chi costruiva i coltelli ne era il primo utilizzatore, per cui l’oggetto si affinava e perfezionava nel tempo grazie ad esperienze di prima mano. Il salto di qualità nella distribuzione – quanto alla qualità della produzione ormai non c’erano più dubbi – avvenne nel 1891, quando Erik Frost installò la sua fabbrica ad Östnor, a breve distanza da Mora. Con la sua produzione univa la lama alla produzione industriale che consentiva di tenere bassi i costi. Andò così per 114 anni, poi nel 2005 quando Frost Knivfabrik e KJ Ericsson si unirono per dare origine a Mora of Sweden, azienda a conduzione famigliare tuttora con sede ad Östnor. Che nel 2009 registrò i marchi Morakniv e Frosts. Il primo ha come clientela d’elezione i campeggiatori, gli artigiani, i cacciatori e gli amanti della vita all’aperto mentre il secondo fa coltelli per l’industria alimentare e coltelli per mascalcia e veterinaria. Quanto ai materiali, i coltelli con manico in legno di disegno ancora ottocentesco – per intenderci, ricorda un barile molto allungato – hanno la lama in acciaio laminato, quello che normalmente chiamiamo San-Mai; gli altri coltelli possono avere la lama sia in acciaio al Carbonio sia in acciaio inossidabile, in funzione dell’utilizzo.
Lame da caccia: Mora Bushcraft Survival
Armi e bagagliCondividi: