Alcuni giorni addietro è balzata agli onori delle cronache la notizia di un uomo che s’è incatenato per protestare contro la detenzione alla catena dei cani. Un gesto nobile, che avrebbe meritato più risalto sulle pagine delle pubblicazioni venatorie e che sarebbe stato educativo supportare. Perché mai siamo stati assenti? Non è forse il cane il nostro amico migliore, quello di cui ci riempiamo la bocca quando raccontiamo le nostre gesta, e quello dal quale non ci separeremmo mai? Non è forse il nostro pointer o setter, o segugio che sia, a regalarci quelle emozioni che custodiamo fra le cose più care? E non è l’amico cane a donarci affetto in cambio di quasi nulla e a sopportare torridi solleoni e albe gelate per il nostro piacere?
La prossima volta che un uomo s’incatenerà per protestare contro il maltrattamento dei cani, speriamo sia uno di noi: un cacciatore. E se non dovesse esserlo, speriamo almeno che molti di noi lo sostengano.





