Ci fermiamo anche al Little Baldy Trail, più facile ma altrettanto spettacolare. Parte dalla diga di Quanah Parker Lake e in meno di un chilometro ti porta sulla cima di Little Baldy Mountain. La vista sul lago e sulle montagne circostanti è mozzafiato. Andrea scatta almeno venti foto. Pilar vuole restare lì per sempre.
Neanche il mese di agosto in Oklahoma perdona e mentre stiamo percorrendo Mount Scott Road, il caldo spacca le pietre anche in quota. Mia sorella guida, dietro Pilar, Andrea e Javi studiano la mappa cercando il percorso per gli alci. Io guardo fuori dal finestrino, distratta. Ed eccola. Un’aquila calva – la bald eagle vera, quella delle monete – è a terra sulla roccia a pochi metri dalla
strada. La testa bianca brilla al sole, il corpo massiccio, gli artigli gialli enormi. Prende la rincorsa. Apre le ali – almeno due metri – e spicca il volo proprio mentre passiamo. Così vicina che vedo ogni piuma. Mi vengono i brividi. Grido “Aquila!” ma quando gli altri si girano è già un punto nero all’orizzonte. Loro l’hanno vista volare via lontano. Io l’ho vista decollare dal finestrino, a pochi metri.
Per i nativi americani l’aquila calva è sacra. Un messaggero tra cielo e terra, un ponte tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti. Le sue piume sono così sacre che solo capi e sciamani possono usarle nelle cerimonie. Vederla volare bassa è un segno potente: protezione, forza, cambiamento in arrivo.
Non so se ci credo davvero. Ma in quel momento, circondati da rocce vecchie di milioni di anni e con i bisonti sullo sfondo, l’idea che un’aquila possa portare un messaggio non sembra assurda. Forse sono proprio questi i posti dove certe cose hanno ancora senso.
IL GRANDE SENTIERO
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