I coltelli svedesi, eccellenti, sono ancor oggi venduti a prezzi cinesi e sono molto apprezzati nel ristretto giro di conoscitori; molti altri pensano che a quei prezzi non sia proprio possibile ottenere un buon coltello. E si sbagliano. Però si accosteranno a quei coltelli se aumenteranno i prezzi, cosa su cui a Östnor stanno seriamente pensando, anche se i nuovi prezzi saranno comunque modesti. All’IWA di Norimberga, aver fatto salire il prezzo di certi coltelli da 25 a 40 Euro ha subito provocato un maggior interesse.
Una lama in acciaio inossidabile, trattata termicamente secondo un procedimento proprietario che è un rigoroso segreto industriale, caratterizza il coltello di cui ci stiamo occupando. Il manico, ben grippante ancorché quasi liscio, è caratterizzato da uno squillante e visibilissimo color arancio, che distingue anche una buona parte del fodero. Per quanto il colore possa essere sconcertante la scelta è intelligente, perché a caccia il coltello si usa molto spesso al tramonto e se cade nell’erba deve essere immediatamente riconoscibile. I coltelli con fodero e manico mimetici o di color verde spento e lama brunita hanno rallegrato molti produttori, che hanno
visto aumentare gli acquisiti da parte dei guerrieri da salotto. Alcuni di loro sembrano convinti che una lama con finitura mimetica tagli di più. Ma quegli oggetti non interesseranno mai il cacciatore che quel coltello lo porta per usarlo davvero.
Nella convinzione, sorretta dalla pratica, che ciò che non taglia non potrà mai essere un coltello decente, qui la lama è molto affilata. Ma se con l’uso il filo si dovesse ottundere, nel fodero è inserita una placchetta diamantata per il ripristino. Dato il particolare tipo di arrotatura, è difficile sbagliare la riaffilatura. E’ sufficiente appoggiare il bisello in modo che sia completamente adagiato sulla lastra diamantata e l’angolo è esattamente determinato. L’importante è intervenire subito, non appena si avverte una minima perdita del filo, anche se la lama taglia ancora.