Il freddo intenso non la spaventa in sè e per sè , ma per le ripercussioni che potrebbe avere sulla reperibilità del cibo. Se la stagione è davvero infame potremo trovarla rimessa nei posti letteralmente più incredibili: sotto i ponti , nei pressi di allevamenti, negli orti, fra le piante di bordura di una casa di campagna o addirittura all’interno di una legnaia. Ricordiamoci che la lepre è in grado di cibarsi e sopravvivere con qualsiasi elemento vegetale. Quando tutto manca dunque, anche le cortecce dei tronchi immagazzinati possono andare bene. Qualsiasi cosa, basta che non sia ghiacciata e che non abbia origine animale. Una volta gli uomini di campagna cominciavano sempre la stagione cacciando la lepre più lontana, in luoghi che prevedevano anche un giorno di cammino, per avere la possibilità
di cacciarla con “comodità” dietro casa quando la stagione fosse diventata davvero fredda. Naturalmente, quest’ultima prassi etico-stagionale al giorno d’oggi non ha un gran senso, anche perché, purtroppo, è da lungo tempo ormai che non disponiamo di tale possibilità di gestione temporale, né della selvaggina, né, peggio ancora, di noi stessi. Cacceremo la lepre come potremo, quando potremo, e dove potremo. Tuttavia, tenendo presente le tendenze che abbiamo visto, ci avvicineremo ad essa con una maggiore cognizione di causa, mettendo sul campo la logica, la deduzione, l’osservazione e perché no, l’istinto, ed affronteremo la nostra partita mettendo in pratica le “regole” che abbiamo imparato. Per intuibili ragioni, è molto meglio vincere conoscendo le regole del gioco che non per uno scherzo del caso. Ed è di gran lunga più gratificante cacciare una lepre da cacciatori, ossia conoscendo le abitudini della nostra preda ed entrando in una dimensione davvero naturale , che non da sparatori inconsapevoli.
La lepre può avere mille case, può fare mille giri, e può seguire innumerevoli itinerari. A volte le tendenze vengono sovvertite, e le abitudini modificate. Ma molte altre volte le leggi della natura che la portano a compiere le scelte che ci aspettiamo compia hanno la meglio. Ed è in questi casi che la nostra interpretazione di esse, ci consentirà di partecipare al “gioco” con cognizione, e di trarre così il godimento più ampio dalla più bella fra le arti venatorie.