Tuttavia le osservazioni e le deduzioni condotte dagli uomini di campagna e di scienza, qualche utile orientamento hanno senz’altro potuto darlo. Esistono delle regole che anche un’animale apparentemente anarchico e privo di fissa dimora come la lepre, segue. Regole sottilissime, difficili da capire e da interpretare, così sfuggenti che per colmo di paradosso hanno contemporaneamente consentito a noi umani di poterla cacciare, ed a lei, in molte occasioni, di potersi salvare .
Diciamo subito che la lepre, finché può, ama la vita comoda. Il suo covo non deve essere fradicio, né esposto eccessivamente alle intemperie. E questo è già un ottimo punto di partenza per impostare la nostra ricerca, poiché in condizioni di cattivo tempo la nostra amica ridurrà considerevolmente il suo enorme ventaglio di possibilità “abitative “.
Se, ad esempio, la notte precedente o la stessa mattina della caccia ha piovuto o piove ancora, la rimessa avverrà sempre dove l’acqua la infastidirà il meno possibile, e quindi sotto un gruppo di alberi in collina, fra grandi zolle sopraelevate, e sempre in ambienti piuttosto aperti, tenendo presente però che una delle poche armi a disposizione della lepre, è costituita da una notevole dose d’inventiva nello scegliersi il covo. Ma ricordiamolo sempre: le tendenze osservate sono fondamentalmente indicazioni di massima, punti d’inizio per sbrogliare la matassa, e sono sì regole, ma non col crisma della certezza assoluta. Quindi magari, potrà accadere che nella famosa giornata di pioggia la troveremo invece in basso, fra i rovi bagnati di un canale d’irrigazione. E’ ovvio che sarà estremamente più difficile, ma potrebbe accadere. La natura tuttavia non lascia nulla al caso, e se una lepre avrà considerato opportuna quest’ultima scelta, sarà stato perché nei posti in cui avrebbe preferito rimettersi vi erano delle condizioni di disturbo tali da superare la comodità
offerta da quei siti. Ad esempio, vicino al gruppo di alberi che lei aveva puntato per accovarsi poteva aver sentito un predatore, o il rumore di una macchina agricola. E poiché l’unica regola quasi sicura è quella che le lepri vanno a rimessa tutte sempre alla stessa ora, lei non avrebbe potuto contravvenire alle disposizioni di madre natura che l’ha programmata, dovendosi così accovare ad un certo momento della mattinata, senza ulteriori dilazioni. E’ un altro dei piccoli grandi interrogativi che circondano questo affascinante animale. E’ inspiegabile, ma è provato ed osservato. Forse la risposta risiede in una rigida gestione economica delle forze, o probabilmente in un orologio biologico fortemente legato alla specie; fatto sta che è così. E ciò, come nell’esempio di sopra, può influire in maniera determinante sulla rimessa della lepre. Comunque, in sintesi, l’umidità la infastidisce: dunque in caso di pioggia, cerchiamola vicino punti sopraelevati o in campi puliti con erbe non troppo alte.