DRAHTHAAR: IL SERGENTE DI FERRO…

Della mitica “Hegewald, la prova a cui i Drahthaar sono sottoposti in via esclusiva
si sa già che si tratta di una prova di grande fascino e probanza. Ma ve n’è un’altra che in quanto a difficoltà supera persino quella prova leggendaria: si tratta della VGP, ossia della Verbands-Gebrauchsprufung, letteralmente “Esame di Utilità delle Associazioni”.
A questa prova, intesa nel senso germanico di verifica zootecnica, piuttosto che in quello italico di “gara”, sarebbero ammesse tutte le razze classificate da ferma, ma in realtà, la presenza di esponenti diversi dal Drahthaar si riduce a poche eccezioni.
Senza addentrarci nell’argomento dell’attribuzione dei punti, diamo semplicemente un’occhiata rapida al complesso del lavoro che questo esame propone ai suoi candidati.
Innanzitutto laVGP, che è frequentata in media da non più di venti-trenta soggetti, giusto a sottolinearne l’enorme difficoltà, si articola nell’arco di due giorni, dividendosi in quattro gruppi di prove: Waldarbeit, ossia lavoro in bosco, Wasserarbeit, lavoro in acqua, Feldarbeit, lavoro in campo, per arrivare alla Gehorsam, ovvero l’esame d’ubbidienza.
La Waldarbeit inizia con la Riemenarbeit, il lavoro sulla traccia di sangue artificiale, dove il cane dovrà dar dimostrazione di ritrovare un ungulato morto seguendone per seicento metri la traccia di sangue. Il conduttore potrà scegliere di liberare il cane dalla lunga o meno negli ultimi duecento metri. Quando il cane giungerà sul simulacro del selvatico, costituito da sangue, ossa, pelli etc, dovrà abbaiare ” a morto”, ossia eseguire il Totverbellen,e quindi abboccare un testimone in cuoio e ritornare sui propri passi raggiungendo il conduttore, per dimostrare l’avvenuto ritrovamento. Quest’ultima fase, che ovviamente sarà appannaggio solo di chi ha scelto di liberare il cane, si chiama Bringsenverweisen, riporto del testimone.
La prove nel bosco continua con l’impressionante ” Bringen von Fuchs uber Hindernis”, il riporto di volpe attraverso gli ostacoli.