Era palese che prima o poi saremmo arrivati a questo. Era nell’aria, diffuso sulle stesse onde di quell’etere usato da tanti arruffapopolo di levatura mediocre per spargere veleno contro la caccia. Domenica scorsa, un anziano ultraottantenne intento semplicemente a sistemare e ripulire il suo capanno di caccia è stato circondato, insultato e aggredito fisicamente da sette giovani eroi nelle campagne bergamasche. I sette, quattro cavalieri senza macchia e senza paura e tre virginee donzelle, si sono avvicinati all’anziano cacciatore vomitando insulti e provocazioni sia verbali che fisiche, fra cui quella di una delle tre ragazze componenti il commando. La gentile damigella, con gli occhi pieni di passione e il viso scarmigliato come un’eroina ottocentesca, urlava al povero vecchio annichilito: ” dai, toccami, toccami!”, mentre gli sbatteva sotto il naso il prosperoso davanzale aspettando di filmare l’invocata palpata col cellulare pronto in mano. Altri due intanto passavano all’azione: il primo colpiva al volto il vecchio facendolo finire a terra e calpestandogli gli occhiali, mentre il secondo, con leonino coraggio gli sferrava un potente calcio ad una gamba, sputandogli addosso. Solo l’intervento di un altro cacciatore, questo ben più giovane e prestante, ha impedito il linciaggio. I valorosi infatti, vedendo che l’intervenuto sarebbe stato un avversario più difficile da affrontare se la sono data a gambe ( c’è da capirli, che diamine, in fondo erano solo in sette fra cui tre gentildonne). La cronaca ci dice che adesso i carabinieri sono sulle tracce dei nostri eroi, e che esistono anche dei video che li incastrano. Tuttavia, secondo me, questa è l’ultima cosa. Il fatto grave è che siamo arrivati al punto in cui si aggredisce a sangue freddo una persona per bene, anziana, forse anche ammalata, per esclusive ragioni di odio ideologico. E non lo si fa, come è accaduto e purtroppo sempre accadrà, nell’ambito di un contesto urbano o durante una manifestazione di piazza,ovvero in situazioni in cui gli animi vengono esacerbati dalla forza della massa e della dimostrazione, bensì organizzando una vera e propria azione di branco in aperta campagna, nei confronti di una singola persona. Come le iene o gli sciacalli.
Probabilmente la legge farà il suo corso e i sette individui verranno sanzionati, e forse perseguiti anche penalmente. Quel che rammarica però, è il non poter impartire loro l’unica lezione che davvero capirebbero: una lunga, salutare, poderosa filata di calcioni sul sedere. E poi in miniera..





