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Vita e abitudini del signore dell’apertura, il Fagiano…

15 Marzo 2021 di Giovanni Lo Monaco
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Il fagiano comune è il componente della famiglia dei fasianidi da più tempo conosciuto in Europa. Le ipotesi riguardanti la sua origine e la sua diffusione nel nostro continente sono sostanzialmente due. La più antica, e la più seguita, indica questo uccello come originario della Colchide, l’attuale regione transcaucasica, dove fu scoperto dai Greci nel III sec. a. C. La leggenda vuole che i fortunati scopritori del bellissimo pennuto fossero gli Argonauti, i quali, al seguito di Giasone, pervennero in quelle regioni alla ricerca del vello d’oro. Dalla loro favolosa spedizione Cromolitoriportarono in patria anche il fagiano, che da allora è presente nel nostro continente e può essere considerato uno dei rappresentanti più belli del grande gruppo degli uccelli. La seconda ipotesi pone alle origini del fagiano attualmente vivente in Europa, un fagiano pliocenico, i cui resti sono stati rinvenuti nei terreni terziari dell’Europa occidentale, e che avrebbe avuto il suo centro di diffusione nella Francia sud-occidentale. Sebbene assai noto ai Romani, che da buongustai ne apprezzavano il sapore delle carni, il Fagiano comune comparve per la prima volta nelle riserve, negli allevamenti e nei parchi italiani verso l’anno 1000, periodo, questo, in cui veniva considerato alla stregua dei pavoni, come oggetto, cioè, di ornamento dei giardini e dei boschi circostanti le ricche dimore. Fra il XV e il XVI secolo, il prezioso fagiano si diffuse ampiamente nella Germania meridionale, ove questo uccello non avrebbe potuto sopravvivere ai lunghi e freddi inverni di quelle regioni e alle frequenti piogge se, ovunque, non fossero stati presi provvedimenti per la sua custodia e salvaguardia. Soltanto alla prima metà del XVIII secolo, i fagiani passarono dalla Germania meridionale a quella settentrionale  dove si diffusero in maniera rapidissima, essendo diventata la loro caccia esclusivo privilegio delle classi più elevate. Per tutto il secolo XIX e proseguendo poi nel secolo scorso fino agli anni ottanta, i fagiani tedeschi aumentarono di numero, sempre più gelosamente difesi da una complessa legislazione. In Francia invece, il fagiano vide aumentare la sua diffusione soltanto a F2partire dal XVII secolo e il Santo re Luigi ne popolò i boschi di Vincennes . Successivamente, tutti i sovrani ne allevarono in abbondanza nei loro terreni di caccia. Attualmente, questo uccello è ovunque assai comune e lo si ritrova nella Turenna e nel Basso Reno anche allo stato selvatico. Assai abbondante, se pure da minor tempo, è la quantità di Fagiani in Belgio. In Italia, fino agli anni quaranta de  secolo scorso, potevano rinvenirsene numerosi esemplari allo stato libero sul Monte Argentario  in Toscana,  in alcune zone del Friuli e in genere sulle zone appenniniche.

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